Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 4 settembre è entrato in vigore il secondo correttivo alla “Riforma dello Sport”.
Il Decreto legislativo 120/2023 ha, infatti, cambiato drasticamente il mondo dilettantistico sia dal punto di vista del lavoro che da quello fiscale. A tal proposito, a Cesena, città con una spiccata propensione per lo sport, la Confcommercio – in collaborazione con il Coni – ha organizzato un interessante seminario sulla riforma delle attività sportive dilettantistiche.
Docenti universitari, commercialisti, notai e avvocati sono stati tra i relatori che hanno affrontato temi spinosi e non ancora del tutto chiariti come i rapporti di lavoro, l’operatività del Ras, il lavoro autonomo, l’adeguamento degli statuti e il nuovo regime Iva. Il territorio cesenate è caratterizzato da una costellazione di società che si dedicano alle attività sportive, pilastro del benessere sociale e centro educativo – formativo per tanti giovani e giovanissimi. Un territorio dove lo sport fa parte della vita quotidiana. Basti pensare che il 75% dei bambini (maschi e femmine) cesenati pratica una disciplina sportiva.
Per fare un esempio a livello anche internazionale la “Technogym”, società romagnola leader in attrezzi per lo sport e il tempo libero, occupa, nel suo quartier generale, alla periferia di Cesena, 70mila metri quadrati di superficie e offre lavoro a circa mille dipendenti. Dipendenti che diventano 2.300 tra la sede romagnola, lo stabilimento in Slovacchia e le quattordici filiali nel mondo. Con questi strumenti si allenano cinquantacinque milioni di persone. Scusate se è poco! Poiché il decreto ha lasciato molti spazi vuoti, dando motivo a varie interpretazioni e, in attesa di circolari esplicative da parte del ministro dello Sport e/o chiarificatrici tra i vari Enti interessati alla nuova normativa (Agenzia delle Entrate e INPS), il seminario ha assunto una rilevanza più che mai indicativa.
Nei vari interventi è stato ricordato che durante l’emergenza pandemia le società sportive hanno chiesto aiuti al Governo, pur continuando a giocare tra mille difficoltà. Le agevolazioni ottenute furono sostanzialmente due. La prima, riguardava i rimborsi per le spese sanitarie, la seconda il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni. Il Decreto recentemente modificato dovrà rappresentare uno strumento espressivo nella promozione e nello sviluppo dello sport in Italia, risultato di un lungo processo di consultazioni e reali cambiamenti.
Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica