Rompe il silenzio il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla nave Diciotti, da due giorni a Catania, con 177 migranti a bordo. “O cambiate Paese o cambiate ministro” ha detto rivolto agli avversari della sua linea sull’immigrazione nel corso di una diretta su Facebook. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso, degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”. Poi l’attacco al presidente della Camera Roberto Fico, che aveva chiesto di far sbarcare i migranti. “Tu fai il presidente dalla Camera – ha detto Salvini – e io faccio il ministro, con un programma e un contratto di governo ben preciso”. “Leggevo che la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona. Sono qua, non sono ignoto”, ha proseguito il vicepremier. “Sono ministro dell’Interno di questo Paese con il mandato preciso di difendere i confini di questo Paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare una, due, tre, quattro o cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”.

“Buona notizia che il governo abbia deciso di far scendere i minori dalla #Diciotti. Per me far il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente”. Così in un tweet il presidente della Camera Roberto Fico replica alle parole di Salvini.

La Procura di Agrigento ha infatti aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso. Qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha condotto una visita di un’ora sulla nave. “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, ha detto dopo l’ispezione. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti.

La Commissione Ue ha convocato una riunione, venerdì 24 agosto a Bruxelles, per concordare possibili soluzioni sulla questione dei porti di sbarco, per i migranti soccorsi. Alla riunione, organizzata dalla direzione generale Affari interni, sono invitati i consiglieri per gli Affari europei dei leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda. Si apprende da fonti a Bruxelles. La Commissione vuole uscire dall’emergenza e trovare soluzioni durature.

La nave è arrivata alle 23.30 circa di due giorni fa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. I profughi, è la linea adottata dal Viminale, non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi dell’Unione europea dei migranti soccorsi.

“Ma l’Europa vuole battere un colpo?”. È l’appello del premier Giuseppe Conte che in un post su Facebook avverte: “Ancora una volta l’Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a sé stessa”. “Le Istituzioni europee, che pure su mia sollecitazione avevano accolto l’idea di una cabina di regia, cosa aspettano a intervenire per operare la redistribuzione dei migranti che sono a bordo della nave italiana Diciotti, ancorata nel porto di Catania?”, aggiunge.

Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli incalza Bruxelles: se l’Europa e gli altri Paesi non risponderanno alle richieste italiane e non manterranno gli impegni presi sui migranti, afferma, “noi faremo le nostre controdeduzioni su altri dossier”. “Le interlocuzioni vanno avanti da giorni, sta passando troppo tempo. Non è più accettabile” perché “non stanno arrivando le risposte conclusive. Gli impegni presi a luglio da Paesi come la Germania o Malta non sono stati nemmeno rispettati”.

Al porto catanese c’è il segretario del Pd Maurizio Martina: “Il presidente del Consiglio si limita a predicare propaganda con un post. Mi rivolgo a lui. Eserciti le sue funzioni e governi rispettando il diritto e la Costituzione. Disponga lo sbarco di queste 177 persone tenute in ostaggio. Non cerchi scuse che non ha”. “Ho il dovere di dire che qui stiamo assistendo all’incapacità del Governo: la situazione andava gestita in altro modo”. “Siamo all’assurdo di una nave dello Stato italiano fermata in un porto italiano – ha continuato – e di persone che non possono sbarcare. È una situazione incredibile che dimostra la loro incapacità. La ‘svolta europea’ che loro hanno sbandierato sui giornali non c’è, perché la redistribuzione non c’e. Chiedo alla maggioranza di Governo – ha concluso – un sussulto di dignità perché non si possono prendere in ostaggio 177 persone e tenerle in questa situazione”.

Da più fronti si insiste per far scendere i migranti dalla nave, in particolare i minori. La Procura per i minorenni di Catania ha inviato una lettera ai ministri dell’Interno e delle Infrastruttura, al Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e al Prefetto, con la quale quale chiede che “i minorenni non accompagnati siano fatti sbarcare” da nave Diciotti. La notizia resa nota da Intersos è stata confermata dalla procuratrice Ajello. Sulla nave della Guardia costiera ci sono anche 29 minorenni non accompagnati. Interviene anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, che scrive ai vertici di Guardia Costiera e Viminale: “I minorenni non possono essere respinti e devono essere adeguatamente accolti”, sottolinea.

Il Viminale non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco finché non avrà certezza che i migranti a bordo andranno altrove. Il ministro Salvini si scontra però con la componente pentastellata della maggioranza: su Twitter il presidente della Camera Roberto Fico è intervenuto per dire che le persone sulla Diciotti devono poter sbarcare. “La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema – scrive Fico -, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue”.

Bruxelles dal canto suo spiega che i contatti con l’Italia e gli Stati membri sono “ancora in corso”. “Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario“, afferma Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la Migrazione.

Più in generale, sulla questione migranti, è anche scontro tra l’Italia e Malta. “Sfortunatamente, l’Italia non ha ancora rispettato i suoi impegni sul meccanismo di redistribuzione avviato da Malta rispetto ai migranti sbarcati sull’isola dalla Lifeline il 27 giugno”. Così il governo maltese replica in una nota al ministro dell’interno Matteo Salvini che ieri ha “accusato Malta di non rispettare i suoi impegni su un precedente meccanismo di redistribuzione stabilito dalle autorità italiane”.

Medici Senza Frontiere fa sapere su Twitter che le sue equipe “sono in attesa di prestare i primi aiuti psicologici alle persone soccorse da nave Diciotti della Guardia Costiera italiana e lasciate per giorni in mare” ed esorta “le autorità italiane a concedere rapidamente lo sbarco in modo da poter prestare le cure”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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