Ieri sera, il Leader di Democrazia Sovrana Popolare, Marco Rizzo, ospite della trasmissione “4 di sera” su Mediaset ha attaccato senza mezzi termini la politica, discutibile e sconsiderata, di Maurizio Landini, Segretario generale del più importante sindacato, la Cgil, con dichiarazioni mirate e fortemente critiche, mettendo chiaramente in evidenza il suo metodo di aggressione al Governo di centro-destra con scioperi a ripetizione.
La sua affermazione più diretta e pungente: “Oggi il sindacato fa bene a fare lo sciopero generale ma lo fa solo perché c’è la Meloni al governo. Perché quando toglievano l’articolo 18, quando c’era il Jobs Act e gli elementi strutturali di distruzione dei diritti dei lavoratori non ha fatto nulla?“.
In realtà Marco Rizzo è stato lapidario e senza offendere nessuno ma facendo chiarezza sul sistema e sullo sciopero come e che, pur essendo uno strumento democratico previsto dalla Costituzione, in troppi casi, viene “usato” come arma contro il Governo e la sua politica.
Non a caso Marco Rizzo afferma che il prossimo sciopero nazionale, quello programmato da Landini per il 29 novembre prossimo venturo, altro non è che un ulteriore attacco mediatico contro la Premier Meloni e che tale “evento” non si sarebbe mai sognato di mettere in atto se al Governo ci fosse stato un leader della sinistra o meglio ancora del PD, luogo “santo” per certi sindacalisti!
Luigi Sbarra, Segretario della Cisl, nell’intervista con “Il Giornale”, ha condiviso le parole di Rizzo e sottolineando il “protagonismo” di Landini, ha dichiarato: “Non vorrei essere polemico, ma il sospetto di approccio ideologico c’è. Ma così si lasciano soli i lavoratori e si finisce anche ai margini nei luoghi di decisione. È un modo di fare sindacato che non ci appartiene. Noi contrattiamo e portiamo a casa risultati, il che non vuol dire rinunciare al conflitto”.

A cura di Pier Luigi Cognoli – Foto ImagoEconomica