Un classico della sinistra, prima lancia la pietra e poi nasconde la mano.

Dopo la piazzata in Parlamento dell’Onorevole Fassino, eccolo in primo piano a ricucire il calzino: “Non volevo lamentarmi dell’indennità. Non mi sono spiegato.”

Sbandierare la propria “busta paga” con lamentele ingiustificate ha fatto sobbalzare gli “accoliti” creando una situazione di disagi che non si manifestava più in “aula” dall’epoca dei Vaffa Day, del M5S e dal successo ottenuto dal libro “La Casta” di Stella e Rizzo:

Nell’intervista su Sky Tg24, l’ex Sindaco di Torino e Deputato del Pd cerca di “spiegare” il suo show, dichiarandosi stupito e sconcertato per le reazioni dei suoi colleghi, accusandoli apertamente e affermando: “Molti hanno equivocato come se io mi lamentassi. In realtà ’è stato un “ordine del giorno” presentato da un parlamentare di centrodestra che ha chiesto di aumentare l’indennità ed equipararla a quella dei senatori, e in quel caso nessuno ha ritenuto di dire nulla”.

La Segretaria del PD, Elly Schlein, nonostante quanto riferito da Fassino, o meglio ascoltate le sue giustificazioni, ha preso le distanze per non coinvolgere il PD.

A Fassino altro non è rimasto che replicare: “Non è stato un errore, ma un’ingenuità. Danneggia più il Pd dire che un parlamentare guadagna 12mila euro o dire la verità? Credo di essere stato ingenuo, questo sì. Ho semplicemente ricordato che l’indennità è di una certa dimensione e non è di quella dimensione stratosferica che viene diffusa. Si parla di 11 o 12 mila Euro, ma non è vero.”

Errore plateale, le indennità aggiuntive superano abbondantemente i valori citati dal Deputato.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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