E’ stato approvato con 190 voti a favore, nessun contrario e 32 astenuti, il disegno di legge che condanna il fenomeno del “caporalato”. A seguito dell’ok da parte del Senato, il provvedimento verrà ora vagliato dalla Camera.

La relatrice del testo di legge, Maria Grazia Gatti (Pd), ha posto l’accento su come il caporalato in agricoltura sia un fenomeno “complesso e multiforme che, secondo le stime, coinvolge circa 400mila lavoratori in Italia, sia italiani che stranieri”.

Inoltre, “è diffuso in tutte le aree del Paese e in settori dell’agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività”. Ad essere punito non sarà solamente il “caporale”, ma anche le imprese che sfruttano deliberatamente il lavoratore.

Sono previsti fino a sei anni di carcere per chi commette il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioé il reato di caporalato. Oltre al carcere, è punito anche con una multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato, chiunque “assuma” manodopera per destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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