Maria Elena Boschi, è nata a Montevarchi il 24 gennaio 1981, è una politica italiana, capogruppo d Italia Viva alla Camera dei Deputati dal 24 settembre2019, già Ministro nel Governo Renzi s Sotto-segretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel governo Gentiloni.
La deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, in qualità di Vicepresidente della Commissione che vigila sul servizio pubblico, ha esordito con una “boutade” incredibile: “Schedare i Giornalisti”!
 
Entriamo nel dettaglio:
Tale proposta è contenuta in cinque emendamenti presentati dalla Boschi alla Vigilanza Rai finalizzata ad adottare le disposizioni dell’Agcom in merito alla “par condicio” nel periodo in cui si “sviluppa” la campagna elettorale per le elezioni europee. Italia Viva si fa pertanto “paladina” di tale messaggio, ovvero che le opinioni dei giornalisti siano equiparate a quelle dei politici. La naturale conseguenza di tale proposta è imbavagliare la libertà di parola e di stampa in contrapposizione all’articolo 21 della Costituzione. Inoltre è praticamente  impossibile creare dei parametri con cui valutare gli orientamenti politici di giornalisti e opinionisti!
Vediamo come la pensa la classe politica italiana:
Il Pd si contrappone immediatamente contro la proposta della Boschi e afferma: “Inattuabile”
Lo conferma anche personalmente il Capogruppo dem in Vigilanza Stefano Graziano: “Non si può immaginare di chiedere a un giornalista a quale parte politica appartiene e cosa ha intenzione di dire in tv».
La Fnsi ritiene surreale tale la proposta e dichiara: “I giornalisti non hanno quote politiche”.
Il Deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, sottolinea: “La proposta Boschi mi sembra molto provocatoria, è anticostituzionale“.
Alessandro Sallusti, de “Il Giornale”, intervistato, asserisce: “Questa cosa limita alcuni principi costituzionali come la segretezza del voto, è una schedatura politica dei giornalisti ed è totalmente inutile“.
La Presidente della Commissione Vigilanza Rai, Barbara Floridia. M5S, commenta: “Altro che par condicio. Trovo fortemente problematica la proposta di accomunare i giornalisti ai politici e applicare la par condicio anche a loro”.
La Vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai, di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, dichiara: “Condivido l’opinione di chi ritiene che non si possano fare liste di proscrizione in base alle opinioni politiche dei giornalisti, tra l’altro si tratta di una proposta incostituzionale e che denota scarsa fiducia nel lavoro della stampa”.
Per Maurizio Gasparri, la proposta Boschi “è francamente eccessiva“.
Il Presidente dell’Authority, Giacomo Lasorella, afferma: “La valutazione non potrà che essere caso per caso. Non tutto si può irreggimentare“. 
Nonostante tali affermazioni la Boschi insiste, negando tutte le complicazioni che potrebbe comportare una proposta da “polizia del pensiero” e con insistenza ribadisce: “Ho proposto in commissione di vigilanza che le regole della par condicio valgano anche per i commentatori. Io penso che le regole debbano valere per tutti”. 
Impossibile equiparare i giornalisti agli esponenti politici e/o ai candidati:  La bocciatura pertanto è “super partes” e non a caso la minaccia alla libertà di pensiero arriva dall’opposizione.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Fot ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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