Christian Lindner

Predicare bene e razzolare male sembra sia la nuova faccia di una Germania in crisi!

E pensare che Invitano tutti al “rigore assoluto” in attesa di quella che sarà una vera “guerra” sul Patto di Stabilità, prevista per l’ormai prossimo autunno.

La Corte di Conti Tedesca, esaminati accuratamente i dati di bilancio, ha la sensazione se non la certezza, non ancora ufficialmente dichiarata, che i conti presentati non rispondano alla realtà, ma che siano stati opportunamente “aggiustati”, creando motivo di forte imbarazzo per il Governo presieduto da Olaf Scholz.

Un problema non facile da risolvere in quanto “legato” ai veicoli finanziari con cui la Germania sperava o meglio ipotizzava di “aggiustare” con la voce “spese fuori bilancio”.

I Delegati contabili tedeschi valutano fin d’ora che il Ministro delle Finanze, Christian Lindner, non disporrà dei mezzi finalizzati a mantenere la promessa di raggiungere un pareggio di bilancio e di porre un freno al debito.

I dati a loro mani dimostrano che il deficit reale del Paese è cresciuto dai 16,6 miliardi di euro preventivati agli 85,7 miliardi, una cifra 5 volte superiore rispetto alle aspettative. Per non parlare del PIL che si prevede raggiunga il 2,4% e non lo 0,4% indicato.

La Corte dei conti ha “individuato” il Ministro Christian Lindner, in parte responsabile di tale dissesto finanziario, motivato dal fatto che nel suo iter operativo abbia spostato nei veicoli finanziari impegni straordinari pluriennali, come i 100 miliardi per la Bundeswehr e i 212 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici.

Dopo queste analisi con risultati fortemente negativi la Germania trema.

I Magistrati contabili affermano: “Le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in fondi speciali, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture. Causa il modus operandi usato da Lindner, questo risultato è stato definito problematico e in grado di compromettere la credibilità dei conti. Attraverso varie misure decise dal 2020 il freno al debito è stato progressivamente indebolito sempre di più nella sua efficacia. La normalità delle finanze pubbliche sbandierata dal Ministro sembra essere lontana, mentre le spese e l’indebitamento continuano ad essere fortemente espansivi.”

A puro titolo di cronaca, la spesa pubblica del 2024 crescerà di ulteriori 90 miliardi di euro, rispetto al 2019 ma, facendo un parametro tra il 2019 e il 2024 possiamo affermare con certezza che tale differenza si legge in ragione di 177 miliardi di euro.

Le opposizioni sono furibonde e il Vicecapogruppo della Cdu, Mathias Middelberg, ha dichiarato: “Cristian si vanta di rispettare il freno al debito e di ritornare alla normalità delle finanze pubbliche. Purtroppo nessuna delle due cose è vera.”

Il Presidente emerito dell’istituto Ifo, Hans-Werner Sinn ha sottolineato: “La Germania è tornata ad essere il malato d’Europa.”

Una dichiarazione certamente non positiva, anche per il nostro Paese, quale fornitore principale della Germania, emersa in queste ultime settimane mentre la produzione manifatturiera continua a recedere, anche a causa degli gli alti prezzi dell’energia.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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