Fondata il 28 maggio 1861 dall’avvocato inglese Peter Benenson a difesa dei diritti umani, Amnesty International è oggi un movimento globale che conta sul potere collettivo di oltre dieci milioni di persone che si impegnano quotidianamente nella lotta per la giustizia, l’uguaglianza e la libertà in tutti i Paesi del Mondo e nel promuovere, in maniera indipendente e imparziale, il rispetto dei diritti umani sanciti nella “Dichiarazione universale dei diritti umani”.

Il suo simbolo, così come richiesto dal fondatore e realizzato dall’artista britannica Diana Redhouse, è una candela nel filo spinato. “Quando ho acceso per la prima volta la candela di Amnesty International avevo in mente l’antico proverbio cinese Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”: con queste parole Benenson ha motivato la scelta del simbolo, dove il filo spinato simboleggia la recinzione in un campo di prigionia e le violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti dei prigionieri di coscienza, mentre la candela accesa simboleggia la volontà di fare luce su tutte le violazioni subite dagli esseri umani e, allo stesso tempo, la speranza in una giustizia giusta ed equa e in un mondo sempre più libero e meno violato.

Amnesty International si rivolge a governi, organizzazioni intergovernative, gruppi politici, imprese e altri gruppi non statali impegnandosi nell’accertare abusi e violazioni dei diritti umani, svolgendo ricerche e approfondimenti su ogni caso di violazione segnalata o accertata. In questi 60 anni, grazie all’attività dell’Associazione è stata ridata libertà e dignità a oltre 50.000 persone e sono state salvate almeno 3 vite al giorno.

Ma quali sono i diritti fondamentali dell’uomo? Riassumiamo brevemente i principali:
Art. 1 “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”
Art. 3 “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”
Art. 5 “Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti”
Art. 9 “Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato”
Art. 13 “Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”
Art. 19 “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione”.

Ogni volta che in questi oltre 60 anni un imputato è stato giudicato in un processo equo, ogni volta che un condannato a morte è stato salvato dall’esecuzione, ogni volta che un detenuto ha smesso di essere torturato, ogni volta che una famiglia ha lasciato un campo di rifugiati e ha fatto ritorno a casa, ogni volta che un governo ha reso illegale la violenza sulle donne, ecco che il sogno di Benenson è diventato realtà. E quel sogno continua, grazie a quanti si impegnano ogni giorno per mantenere accesa la fiamma della candela, premurandosi di alimentarla soprattutto grazie ad una corretta informazione presso i bambini, semi di speranza di un futuro migliore, ma anche presso le famiglie e le comunità.
L’Associazione ha ricevuto nel 1977 il Premio Nobel per la pace per “l’attività di difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione” e nel 1978 il Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

A cura di Sara Patron – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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