Si è spenta oggi a Milano una vera icona della moda italiana, Marta Marzotto, che aveva 85 anni. Una vita davvero intensa la sua, tra amori, tradimenti, vicende giudiziarie e scandali.

Cinque figli, un marito aristocratico (il conte Umberto Marzotto, di cui ha conservato il cognome anche dopo il divorzio), due grandi amori (Renato Guttuso e Lucio Magri) e tanti ammiratori, tra i quali anche Sandro Pertini.

Nata a Reggio Emilia il 24 febbraio 1931 tra le risaie della Lomellina, Marta Marzottoiniziò a lavoare molto giovane come mondina seguendo le orme della madre; lei stessa raccontò di quel periodo della sua vita: “Mi fasciavo le gambe con le pezze per proteggermi dalle foglie taglienti del riso e dalle punture di zanzare. Le bisce d’acqua e i topi mi sgusciavano tra i piedi nudi affondati nella melma, ero terrorizzata”.

Poi, arrivò la passione per la sartoria e in poco tempo le si aprì la strada della moda, prima come modella poi come stilista lei stessa a Milano, trasformando nel tempo il suo nome in una griffe. All’inizio degli anni Cinquanta conobbe Umberto Marzotto, comproprietario con altri fratelli dell’omonima industria tessile.

Ma lei, spirito incontenibile ed esuberante, conobbe poi Renato Guttuso, di cui diventò musa e tra loro nacque un amore durato venti anni, regolamentato però da un patto: “Mai mettere in pericolo le famiglie”. Arrivò poi Magri, conosciuto negli anni in cui era stato segretario del Partito di unità proletaria per il comunismo: questa relazione durò 10 anni.

Una donna forte, tenace, che aveva costruito tutto ciò che aveva con la fatica ed il talento. Una donna meravigliosa e solare che lascia oggi un profondo vuoto nell’universo della moda.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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