Non poteva essere diversamente!

Matteo Renzi, appena saputo che la Premier Giorgia Meloni ha rivisto la norma relativa ai prelievi forzati dai c/c di “contribuenti morosi” da parte dell’Agenzia delle Entrate, ha pensato bene di “scrivere” una lettera di denuncia al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tale missiva è stata redatta per evidenziare che il Governo sta violando la Costituzione nell’iter per varare la Manovra 2024, avendo modificato ed eliminato norme già approvate dal Cdm.

Il testo integrale:

“Signor Presidente, mentre la geopolitica ci consegna un fosco scenario internazionale, con venti di guerra che soffiano dall’Europa alla Terra Santa fino al Sud Est Asiatico, il Governo del nostro Paese sta affrontando la stesura della legge di bilancio in modo che definire istituzionalmente indecente è riduttivo. Signor Presidente, abbiamo appreso che il Consiglio dei Ministri si è riunito lo scorso 16 ottobre 2023 e ha approvato il disegno di legge di bilancio. Così almeno ha assicurato la Presidente del Consiglio dei Ministri che ha illustrato alla stampa le linee guida del documento, senza peraltro rispondere alle domande dei giornalisti perché impegnata in un appuntamento internazionale. Noi immaginavamo che il testo fosse stato approvato ma da quello che apprendiamo dalla stampa ci sono ancora delle modifiche in corso, modifiche non formali. Ieri Fratelli d’Italia ha ufficialmente comunicato che la Presidente Meloni ha eliminato una norma (quella sul prelievo nei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate) che era presente nel testo approvato. Signor Presidente, non abbiamo bisogno di motivare alla Sua qualificata attenzione che siamo fuori da ogni forma di rispetto istituzionale e persino di legalità. Il coordinamento formale che tradizionalmente avviene dopo il Consiglio dei Ministri non può spingersi al punto da cambiare, modificare, eliminare norme che il Consiglio dei Ministri ha già approvato. Qui siamo in presenza di tutt’altra fattispecie: la Presidente ha eliminato sua sponte delle norme che il Consiglio ha approvato. È diritto della Presidente del Consiglio proporre qualsivoglia modifica prima che il testo arrivi alla Sua attenzione, signor Presidente, ma questo deve passare da una nuova formale approvazione del Consiglio dei Ministri. Signor Presidente, non stiamo ponendo una questione formale. La Presidente Meloni e il Ministro Salvini, hanno comunicato che non consentiranno alle proprie formazioni politiche di fare emendamenti e che la manovra deliberata da Palazzo Chigi dovrà pubblicarsi in Gazzetta Ufficiale esattamente come il Governo l’ha scritta. Si tratta di un messaggio grave che intendiamo contestare in Aula in sede di dibattito. A prescindere dall’ulteriore svilimento del Parlamento, che non riesce a fare un’articolata doppia lettura ormai da anni, (da quando cioè con il Governo Conte si è affermato un monocameralismo di fatto su cui Ella stessa ha fatto sentire la Sua voce) il punto istituzionale è che abbiamo il diritto di avere un testo che sia approvato dai Ministri in sede formale e non modificato dalla Presidente del Consiglio con un tweet. Rispettiamo almeno le forme, Signor Presidente, perché altrimenti la crisi della democrazia italiana sarà irrecuperabile. La invitiamo a svolgere le verifiche che Ella riterrà opportune e esercitare il suo alto magistero nel senso di consentire l’invio al Parlamento di un testo formalmente ineccepibile. Ove non vi fosse un nuovo passaggio dal Consiglio dei Ministri a nostro avviso saremmo in presenza di una gravissima violazione costituzionale e parlamentare.”  

Ognuno faccia le sue debite considerazioni!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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