L’articolo 48 della Costituzione italiana tratta il diritto di voto e STABILISCE che tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età sono elettori. Il voto è personale, eguale, libero e segreto, ed è considerato un dovere civico. La legge regola le modalità per l’esercizio del voto dei cittadini residenti all’estero, garantendone l’effettività. Il diritto di voto non può essere limitato, tranne che per incapacità civile, sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale.
(Strano ma vero: l’acculturata sinistra non ha ancora chiesto la revisione di tale articolo che escluderebbe dal voto CHI non si ritiene né uomo né donna!)
Torniamo a NOI: rileggendo attentamente le voci di tale “referendum abrogativo” e approfondendone i particolari emergono non fatti concreti ma tutte le paranoie di una sinistra che, confinata all’opposizione dal voto del popolo sovrano e non dagli “intrallazzi” che per anni hanno impedito il voto per mantenerla al potere, vuole assolutamente prendersi una rivincita e oggi non è più tanto interessata al SI o al NO ma a raggiungere il quorum (50% + 1) per 2 motivi. Il primo la VANITA’ di poter scrivere su tutti i giornali e sui social di aver ripotato gli Italiani alle urne in quanto convinti della sua rinascita e del suo nuovo potere. Il secondo, non meno pretestuoso, raggiungendo il quorum, di far condividere il premio di euro 2.500.000 tra Landini-Cgil e una certa corrente della magistratura, ENTRAMBI promotori del referendum.
Ora, per evitare il raggiungimento del “quorum”, fatto che riguarda sicuramente CHI ha scelto il NO per tale referendum abrogativo, è possibile, come ben esposto da una specifica circolare del Ministero dell’interno, presentarsi al seggio e rifiutare di ritirare la scheda.
Leggiamo insieme il punto nevralgico di tale circolare.: “L’elettore che si reca al seggio può rifiutare di ricevere la scheda. In questo caso, al fine di non rallentare il voto, il Presidente del seggio mette a verbale l’eventuale protesta dell’elettore ed il suo rifiuto di ricevere la scheda o le schede, purché la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando contestualmente anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio“.
Così facendo, pur presentandosi al seggio, l’elettore non viene conteggiato tra i votanti e tale scelta contribuisce a non far raggiungere il quorum necessario del 50% + 1 degli aventi diritto al voto.
Per la cronaca ricordiamo che Premier della sinistra e Presidenti della Repubblica a suo tempo invitarono i cittadini ad ASTENERSI DAL VOTO, ma come sempre “due pesi-due misure”, allora era la sinistra ad “ordinare” per cui tutto legittimo e corretto!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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