Il prossimo 24 giugno a Bruxelles si compirà un ulteriore passo avanti per la decisione in merito alla revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis in merito il procedimento a suo carico aperto in Ungheria per i fatti di febbraio 2023.
Invece, come riportato dall’articolo di Francesca Galici su “Il Giornale” di oggi, emerge un altro fatto che coinvolge in pieno la Salis a parte aver messo le mani avanti per implorare che le venga lasciata per non rischiare un nuovo arresto. Un elemento che non frena certo il suo “lavoro parlamentare” tanto che in questi giorni è andata a “scontrarsi” pesantemente con la Commissione Affari Esteri.
L’Europarlamentare di Avs, ha proposto un emendamento con il supporto dello spagnolo Pernando Barrena Arza finalizzato a bloccare i centri in Albania, creati dall’Italia, il suo Paes, verso cui non nutre, almeno nelle apparenze alcun rispetto, per agevolare i rimpatri dei migranti. Solo che, e per fortuna, è stato bocciato a larga maggioranza in Commissione: Bruxelles, come già in passato, vede positivamente la soluzione addotta dal Governo Meloni con l’Albania e sono numerosi i Paesi intenzionati a replicare l’intesa per introdurre un modello simile.
La delegazione do FdI al parlamento europeo nel Gruppo dei Conservatori e Riformisti ha sottolineato: “La sinistra europea, con Ilaria Salis in prima fila, ha provato ad usare il Parlamento europeo per colpire il Governo italiano. Ha fallito. Volevano affossare un’intesa strategica che rafforza la gestione dei flussi migratori e tutela l’interesse nazionale. Una larga maggioranza della Commissione Affari Esteri ha bocciato i loro emendamenti ideologici”.
Il Vicepresidente della Commissione AFET, relatore ombra del testo per il Gruppo ECR, Alberico Gambino, ha dichiarato: “La relazione sull’Albania è un buon testo, rispecchia la realtà. Durante la missione del Parlamento Europeo abbiamo potuto apprezzare i progressi del Paese nel percorso di riforme, che lo avvicina sempre di più all’obiettivo di ingresso nell’Unione Europea. E’ necessario garantire ancora tempi certi per il processo di allargamento, anche in virtù del ruolo strategico che giocano i Balcani occidentali nella gestione dell’immigrazione”.
La Salis, utilizzando i social, si è sempre espressa con toni e frasi negative contro il centro in Albania, per spingere la linea della sinistra, principalmente quella italiana, che VUOLE e PRETENDE un’accoglienza indiscriminata e senza regole che danneggia l’economia della stessa Italia e dei suoi cittadini. (è giusto ricordare che i lavoratori italiani – operai e impiegati – nella media portano a casa uno stipendi di circa 20.000 euro annui e non i 20.000 euro mese degli europarlamentari!).
Per “grazia ricevuta” ora l’Europa ha intrapreso un nuovo corso e diversi schieramenti di sinistra nei Paesi europei stanno proprio privilegiando la linea tracciata da Giorgia Meloni.
Signora Salis, la vera giustizia, non sempre si cela dietro un fiammifero. Auguri per il suo prossimo futuro!
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto Imagoeconomica