La Chiesa si mobilita, l’Arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, propone l’utilizzo del messale “di guerra”.

Come evidenziato nell’articolo di Serena Sartini, edito da “Il Giornale”, prendiamo atto che il Presidente della Cei e Arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi, invita con una sua personale missiva tutti – vescovi e comunità ecclesiali – a intensificare la preghiera per una pace disarmata e disarmante.

Nella sua epistola scrive: “Il drammatico momento di violenza, odio e morte a cui stiamo assistendo, ci impegna a intensificare la preghiera per una pace disarmata e disarmante. Accogliendo il pressante appello di Papa Leone XIV, tutte le nostre comunità sono invitate a chiedere al Re della Pace di allontanare al più presto dall’umanità gli orrori e le lacrime della guerra. È bene che per le celebrazioni dell’Eucaristia si utilizzino i formulari delle Messe “Per la pace e la giustizia” e “In tempo di guerra e disordini” (Messale Romano pp. 894-896). Altresì, è auspicabile che nella Liturgia delle Ore si inseriscano particolari intenzioni per implorare dal Signore il dono della pace e che si organizzino momenti di preghiera e di adorazione”.

Ricordiamo che il Messane (libro liturgico), a chi non lo conosce o ne avesse dimenticato alcune parti, contiene tutte le informazioni (testi, orazioni, canti) utili al celebrante per lo svolgimento della messa e prevede a pagina 894 la sezione speciale “Per la pace e la giustizia” e a pagina 896 quella dal titolo “In tempo di guerra e disordini”. Trattasi di preghiere specifiche che precedono le letture, la preghiera sulle offerte e la comunione. Nella prima sezione si chiede la ricerca di una pace stabile e autentica. Nella seconda sezione, il celebrante recita la preghiera: “Allontana al più presto da noi (dall’umanità) orrori e lacrime; proteggi da ogni aggressione il popolo che ti invoca, fa che superiamo incolumi le violenze della guerra”.

La missiva è pervenuta nello stesso giorno in cui anche da Gaza, padre Gabriel Romanelli implorava nuovamente il dono della pace.
Non a caso, il parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, annunciava: “Colpi nel quartiere El Zeytoun, fuori dal territorio parrocchiale”. Inoltre aveva anche proposto alcuni video-testimonianza sullo svolgimento della messa all’interno della piccola chiesa mentre all’esterno rimbombava il fragore delle operazioni militari.
A lui si uniscono le suore dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali che lanciano un appello: il 14 agosto, vigilia della festa dell’Assunzione di Maria, si terrà una giornata mondiale di digiuno e preghiera per la pace, alla quale sono invitate tutte le comunità religiose e quanti desiderano unirsi”. (Non dimentichiamolo!)

A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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