FANTASY

Intervista Impossibile al Cav. Carlo Costantini, realizzata da Gianni Brera.

Luogo: Un caffè affacciato sul mare, fumando uno stortignaccolo, di cui era un vero e proprio cultore, sotto un cielo grigio che accenna a pioggia. Gianni Brera, il grande cronista sportivo e scrittore, è seduto al tavolino con un sorriso sornione, pronto a scoprire l’anima e le passioni di Carlo Costantini.

Brera: Carlo, amico mio, ti ritrovo qui, a distanza di una vita, in veste di editore e direttore di un quotidianoonline molto seguito. Ricordo ancora quando calciavi nei campi polverosi e molli dell’Italia e il forte legame d’amicizia che mi legava a tuo padre. Come immaginavo, dopo il pallone, ti sei dedicato alla penna?

Costantini: Maestro, il calcio è una grande scuola di vita, ma la scrittura è il mio vero amore. Ogni partita, ogni dribbling messo a segno, mi ha insegnato a raccontare le emozioni. Oggi, con “Il Popolano”, cerco di dare voce a chi, come noi, ha sempre qualcosa da dire.

Brera: Ah, la scrittura! Una forma d’arte che sintetizza l’anima di un popolo. Ma dimmi, Carlo, nei tuoi articoli, riverberano le stesse sfide e passioni che avvertivi sul campo?

Costantini: Senza dubbio. Ogni inchiesta è una partita, con il suo carico di tensione, intrigo e scontro. Quando scrivo, mi sento in campo, cercando il varco per superare la difesa della banalità e colpire al cuore il lettore.

Brera: Ma parliamo di quel che ti contraddistingue, Carlo. Sei stato, possiamo dirlo, un playboy, un avventuriero. La tua vita è stata un romanzo. Credevi che queste esperienze ti avrebbero aiutato nell’ambiente editoriale?

Costantini: Assolutamente, dott. Brera. Ho sempre considerato il mondo come un palcoscenico vasto. Ogni relazione, ogni incontro è una storia da raccontare. E nell’editoria, le storie sono il nostro pane quotidiano. La vita è piena di colore locale, e a me piace pescare dal mio passato.

Brera: Ah, il colore locale! Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Ma quali sfide vedi per il giornalismo oggi, in questa era segnata dalla superficialità dei social media?

Costantini: Una grande sfida, senza dubbio. La velocità delle notizie spesso schiaccia la sostanza, e noi dobbiamo ricordare la responsabilità che abbiamo. È nostro compito offrire profondità e verità. Solo così possiamo conquistare di nuovo la fiducia del lettore.

Brera: Fiducia e verità, due parole che dovrebbero brillare come il sole d’estate. Parliamo ora del tuo futuro. Sogni di scrivere un romanzo, magari un’autobiografia?

Costantini: Chissà. Ho delle idee, dei profili di personaggi che negli anni ho incontrato. Ma per ora, ogni articolo è come un capitolo. L’importante è che ciascuno di questi capitoli faccia riflettere.

Brera: Ecco, il riflettere è ciò che ci rende umani. Ricorda, Carlo, che i veri reporter sono coloro che riescono a far sognare, a emozionare. La tua penna ha il potere di cambiare il mondo, se usata con saggezza.

Costantini: Non posso che concordare, Gianni. E per onorare il tuo insegnamento, prometto di continuare a lottare, sia nel calcio che nel giornalismo, affinché ogni parola possa odorare di vita.

Brera: Bene, amico mio. Concludiamo il nostro caffè e prepariamoci a scrivere, perché le storie non aspettano. E ricorda: nel pallone come nella vita, l’importante non è solo come si gioca, ma anche come si racconta la partita.

Con uno scambio di sguardi complice e un sorriso, i due si alzano, pronti ad affrontare il mondo con le loro passioni: la letteratura, il calcio, e la ricerca della verità.

Caro Carlo,
In questo giorno speciale, voglio esprimerti i miei più sinceri auguri di compleanno! È sempre un piacere condividere momenti e parole con te, uomo di grande talento e cuore. La tua passione per la vita e per le tue passioni è un esempio per tutti noi.

Che questa giornata sia colma di gioia, risate e affetto da parte di chi ti vuole bene. Ti auguro un anno straordinario, ricco di nuove avventure, successi e serenità.

Con affetto,

Gianni Brera

Testo a cura di Marco Benazzi editorialista – Foto ImagoEconomica 

MARCO BENAZZI
Editorialista Marco Benazzi

2 Commenti

  1. Quanti ricordi da bambino e da ragazzo seguendo il calcio e le partite in televisione, a quel tempo ogni domenica sera si vedevo la partita in differita alle ore 19:00 e poi e poi la Domenica Sportiva con gli ottimi giornalisti, compreso Gianni Brera. Grazia alla sua inventiva e alla sua padronanza della lingua italiana Gianni Brera ha lasciato una profonda impronta giornalistica Sportiva italiana del XX secolo, con un lascito di numerosi neologismi da lui introdotti e accolti nell’uso del linguaggio giornalistico. Egli nacque a San Zenone al Po in provincia di Pavia, nel 1919, la comunità della cittadina lombarda era prevalentemente contadina. All’età di tredici anni il padre Carlo sarto e barbiere, lo mandò a studiare a Milano, ospite della sorella maggiore Alice, maestra elementare. Conseguita la licenza media, fece l’esame di ammissione al Liceo scientifico Vittorio Veneto, superandolo. Gianni Brera oltre ad essere stato un’ottimo giornalista, era anche una persona squisita che amava stare in compagnia degli amici, e le piaceva la culinaria, insomma mangiar bene nei ristoranti della sua regione, la Lombardia ma anche in Piemonte quando andava a Torino. Giocò anche al calcio da ragazzo, nel 1934/1935, in occasione del “Torneo Baravaglio” a Torino, organizzato dal magazine il Guerrin Sportivo, era una domenica 9 giugno del 1935, dove i milanesi sconfissero 2 a1 i pari gradodella Sezione Propaganda di Torino. Poi l’avventura che lo portò al giornalismo sportivo e la sua scuola, diede la possibilità alle nuove generazioni che sono arrivate dopo di lui, di essere giornalisti e di seguire i suoi insegnamenti. Gianni Brera muore in una notte di un sabato 19 dicembre del 1992, in un incidente automobilistico, erano le 3:20.

  2. Ah, una dimenticanza.
    Ho dimenticato che oggi venerdì 1 novembre 2024 è il compleanno del nostro direttore editoriale Cav. Carlo Costantini. Al commento è all’articolo di Marco Benazzi, non mi resta che al mio amico Carlo augurali i migliori auguri di buon compleanno.

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