Cover Frammenti di Vita - Nulla accade per caso. Il nuovo libro di Ugo Vandelli

Una riflessione sulla carriera, la famiglia e le passioni che hanno segnato l’esistenza di un uomo che ha dedicato se stesso al servizio della comunità.

È giunto nelle librerie italiane un nuovo volume che promette di emozionare e stimolare la riflessione: Frammenti di vita, l’opera di Ugo Vandelli, ex sostituto commissario della Polizia di Stato, che ripercorre con sincerità e passione la sua lunga esperienza personale e professionale. Un libro che intreccia ricordi familiari, l’impegno nelle forze dell’ordine, l’attivismo sindacale e giornalistico, ma anche l’amore per lo sport, in particolare il basket, che ha trasmesso con entusiasmo alle generazioni successive.

In 160 pagine, Vandelli ripercorre oltre settant’anni di vita, arricchiti da numerose fotografie che offrono uno spaccato autentico e intimo della sua esistenza. Pubblicato da Cesenate Edizioni, Frammenti di vita è un viaggio che affonda le radici nella quotidianità di un uomo che, pur avendo ricoperto un ruolo pubblico significativo a Cesena, ha sempre mantenuto una connessione profonda con la sua famiglia e le sue passioni. Il libro non si limita a raccontare un passato ricco di esperienze, ma si presenta anche come un omaggio alla città di Cesena e ai legami affettivi più cari.

Cesena, con la sua storicità calcistica e il cuore bianconero, fa da sfondo a una vita intera. Vandelli, sebbene tifoso del Bologna, non ha mai nascosto la sua passione per il calcio e per il Cesena, ma è nel basket che ha trovato la sua vera passione sportiva, un amore che ha saputo trasmettere anche ai suoi figli ed ai nipoti. Non mancano nel libro momenti di grande tenerezza e nostalgia. Tra le pagine, il lettore si immerge nelle estati trascorse sulla Riviera con la sua compagna Cristina, che sarebbe poi diventata sua moglie, e nei ricordi di un nonno che passava il tempo con i suoi nipoti, facendo rivivere momenti di una quotidianità che molti potrebbero riconoscere come propria. Un capitolo particolarmente significativo è quello in cui l’autore racconta il suo sogno di incontrare Gianni Morandi, un idolo della sua giovinezza. Questo desiderio, che potrebbe sembrare il sogno di un ragazzo, è narrato con la purezza di chi, pur avendo vissuto una vita intensa, non ha mai smesso di coltivare i desideri più autentici e semplici.

Vandelli scrive una lunga lettera a Morandi, un gesto che, oltre a rivelare un lato inedito del suo carattere, aggiunge un tocco di affetto e speranza al racconto.
“Nulla accade per caso” scrive nel sottotitolo del libro, un pensiero che risuona in chi legge, stimolando riflessioni sulla casualità degli incontri, le scelte che ci definiscono e le esperienze che ci formano. In un’epoca in cui la vita sembra correre troppo velocemente, Frammenti di vita è un invito a fermarsi, riflettere e riscoprire il valore delle esperienze personali, della famiglia e delle passioni che, giorno dopo giorno, plasmano la nostra identità.

La nostra Ilaria Solazzo ha intervistato Ugo Vandelli per un approfondimento sulla sua opera e sulla sua vita.

Ilaria Solazzo: Buon pomeriggio, è un piacere poterla intervistare. Partiamo subito con una domanda: perché ha sentito l’esigenza di scrivere questo libro?

Ugo Vandelli: Ho scritto questo libro per diverse ragioni. La principale è il desiderio di condividere con il pubblico le esperienze di una vita lunga e ricca, sia sul piano professionale che personale. Dopo anni di carriera come sostituto commissario della Polizia di Stato, e di impegno come sindacalista, giornalista e sportivo, le persone a me più care hanno ritenuto che fosse giunto il momento di fermarmi a riflettere e trasmettere ciò che ho imparato. Frammenti di vita non è solo una cronaca della mia carriera, ma anche un omaggio alla mia famiglia, alla città di Cesena e alle mie passioni. Raccontare la propria storia è un modo per mettere ordine nei ricordi, rivivere i momenti più significativi e offrire una testimonianza che possa essere di ispirazione per altri. Ho scelto di raccontare anche gli aspetti più intimi della mia vita, come la relazione con la mia famiglia e il mio amore per lo sport, con l’intento di creare un legame con i lettori. La realizzazione di questo libro rappresenta un atto di riflessione personale, ma anche un modo per trasmettere valori che spero possano risuonare nel cuore di chi lo legge.

Ilaria Solazzo: Lei è nato il 10 agosto del 1950, una data che ha un significato speciale per molti. Come vive questo legame simbolico con il giorno di San Lorenzo?

Ugo Vandelli: Devo ammettere che sono stato fortunato a nascere il 10 agosto, una data che è legata a tradizioni popolari e spirituali. La notte di San Lorenzo, famosa per le stelle cadenti, rappresenta un momento di speranza e desiderio, un legame simbolico con le stelle e con un senso di fortuna. È un legame che, per chi nasce in questa data, aggiunge un significato speciale alla propria vita. È un po’ come un “ricordo celeste”, che va al di là delle tradizioni religiose e che unisce tutti coloro che condividono questo giorno in un senso di meraviglia e speranza.

Ilaria Solazzo: E quale significato ha dato alla sua vita, oggi come ieri?

Ugo Vandelli: Il significato che ho dato alla mia vita è radicato nella dedizione agli altri, alla famiglia e alla passione per ciò che mi rende vivo. La mia carriera nelle forze dell’ordine ha plasmato la mia visione del mondo, fondata sulla giustizia, la responsabilità e l’impegno verso la collettività. Come sindacalista e giornalista, ho cercato di promuovere la giustizia sociale e l’impegno civile. Ma la mia vita è anche definita dal legame con la famiglia, che nel libro emerge come uno degli aspetti più intimi e significativi della mia esistenza a 360 gradi. La trasmissione dei valori attraverso lo sport, in particolare il basket, ha dato un significato profondo alla mia vita, permettendomi di trasmettere valori positivi ai miei figli e nipoti. Oggi, anche se il mio impegno pubblico è terminato, la mia vita continua a ruotare attorno alla gratitudine per le esperienze vissute e al desiderio di vivere ogni momento con consapevolezza e autenticità.

Ilaria Solazzo: Perché lo sport, in particolare il basket, è così importante per lei?

Ugo Vandelli: Lo sport, e il basket in particolare, è molto più di una semplice attività fisica. Per me è un linguaggio universale, un modo per trasmettere valori fondamentali come il lavoro di squadra, la disciplina, la perseveranza e il rispetto per l’avversario. Questi valori sono fondamentali nella vita, dove il successo non è mai frutto di un singolo individuo, ma di un impegno collettivo. Lo sport insegna a superare le difficoltà, a non arrendersi mai e a imparare dai propri errori. Questo è un messaggio che ho cercato di trasmettere anche ai miei figli e nipoti, rendendo lo sport un mezzo per insegnare resilienza e spirito di sacrificio. Inoltre, lo sport ha anche una componente di leggerezza e spensieratezza che è importante non dimenticare in un mondo sempre più impegnativo.

Ilaria Solazzo: Un’ultima curiosità. Da bolognese, come mai la sua passione per Totò?

Ugo Vandelli: La mia passione per Totò, nonostante le mie origini bolognesi, nasce da un legame emotivo e culturale che trascende le radici regionali. Totò è un’icona nazionale, la sua comicità universale ha conquistato milioni di italiani, indipendentemente dalla loro provenienza. La sua capacità di unire il comico al tragico, di raccontare l’umanità in tutte le sue sfumature, è ciò che mi ha sempre affascinato. La sua arte è un linguaggio che parla a tutti, al di là delle distinzioni geografiche.

Ilaria Solazzo: Un messaggio per le nuove generazioni?

Ugo Vandelli: Vi invito a non perdere mai di vista i valori fondamentali che ci rendono umani: rispetto, solidarietà, onestà e coraggio. La crescita richiede sacrificio e impegno, e non c’è trionfo senza un lavoro costante. La fedeltà agli ideali, l’integrità e la cooperazione sono essenziali per costruire una società più giusta e solidale. Non smettete mai di imparare e di confrontarvi con il mondo, e ricordate che la vera forza si trova nella comunità e nel rispetto reciproco.

Ilaria Solazzo: Un suo pensiero sulla fede in questo anno giubilare?

Ugo Vandelli: La fede per me è una forza che dà speranza e consolazione nei momenti di difficoltà. È un punto di riferimento che mi ha accompagnato nella mia vita, soprattutto durante il mio impegno nel servizio alla comunità. L’anno giubilare è un’opportunità per riflettere sulla misericordia e sul perdono, temi che si intrecciano con la mia esperienza professionale. La fede è un cammino di rinascita, e la Pasqua, con il suo messaggio di resurrezione, è il simbolo di quella speranza che mi ha sempre accompagnato nel corso della mia vita.

A cura di Ilaria Solazzo editorialista – Foto Imagoeconomica

Editorialista Ilaria Solazzo

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