IL DERBY CHE SCOTTA
Lo scorso campionato il Cesena al Dino Manuzzi ebbe la meglio contro gli odiatissimi cugini del Rimini, anche se con un poco di sofferenza e nervosismo.
Domenica 1 ottobre di pomeriggo, i rivali di sempre (il ricordo mi porta indietro nel tempo tra le svirgolate di Edmeo Lugaresi e Vincenzo Bellavista), si ritroveranno in campo per una battaglia che “scotta” con tanto di rintocchi di campana a suonar la carica dagli spalti che saranno gremiti e si potrebbe presumere al record stagionale d’incassi facendo felici gli americani.
Bianconeri contro biancorossi, mi appare agli occhi quasi come come una contrada, da una parte il borgo della “Fiorita” con il sigillo della piadina e dall’altra parte quello di San Giuliano adiacente al Ponte di Tiberio con l’effige della saraghina. In dispuste come quella di oggi pomeriggio in primis viene sempre il campanilismo ancora prima della sortita.
Dalla vicinissima città balneare di Augusto, tempo permettendo, i tifosi biancorossi hanno già comunicato agli organi d’informazione che si muoveranno in un torpedone costituito dalle Vespe a due ruote; e, saranno oltre 2.000. Sempre pochi, rispetto alla tifoseria bianconera che ne vanta come fedelissimi più dei seimila.
Lo sguardo immaginario di questo sentitissimo derby sarà rivolto anche alle panchine.
Toscano e Raimondi fanno giocare le loro rispettive formazioni con due moduli volti alla velocità, all’aggressività, ad arrivare primi sul controllo di palla, a non fare ragionare in ogni zona e a imprimere in diagonale facendo avanzare gli esterni. Quasi si assomigliano, ma il cavalluccio ha molto di più.
Una difesa impenatrabile e un portiere graffiante per non dire volatile. Questo elemento deve essere sottolineato per il fatto che se reggi prima o poi l’avversario sbaglia e lo puoi colpire a sangue freddo, una o due volte, quanto basta per vincere la madre di tutte le partite. Per vincere quel derbissimo che Corazza e compagni vogliono donare alle WSB!
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega