En este 6 de agosto, saludamos con alegría al pueblo boliviano en su Día de la Independencia!
La Bolivia, ufficialmente Stato Plurinazionale della Bolivia è uno Stato dell’America Meridionale, situato nel centro del continente. La sua superficie è di 1.098.581 km². Secondo l’ultimo censimento del 2012 contava 10.027.254 abitanti. Confina a nord, nord-est e a est con il Brasile, a nord-ovest con il Perù, a sud con l’Argentina, a sud-est con il Paraguay e a sud-ovest con il Cile. La Bolivia ha come capitale costituzionale e giudiziaria Sucre, e come centro legislativo e governativo La Paz. Essendo uno Stato privo di sbocca sul mare, nel 2010 ha stretto un accordo con il vicino Perù, grazie al quale ha ottenuto per 99 anni l’uso del porto di Ilo.
Breve cenno storico sulla conquista dell’indipendenza:
L’indipendenza dell’Alto Perù, nome dato a quel tempo al territorio dell’attuale Bolivia, dipese indirettamente anche dall’indipendenza dagli spagnoli del Vicereame del Río de la Plata. Per contenere l’avanzata da sud degli indipendentisti delle Province Unite del Rio della Plata, il viceré del Perù, José Fernando de Abascal, con un decreto ripristinò provvisoriamente la dipendenza della Real Audiencia di Charcas al Vicereame del Perù, e vi dispiegò un potente esercito.
Tra il 1810 e il 1826, l’Alto Perù fu teatro di infiniti combattimenti e battaglie tra i realisti peruviani e alto-peruviani e patrioti argentini, ai quali si aggiunsero i patrioti del Perù e della Gran Colombia, che cercavano di estendere l’indipendenza di tutta l’Amarica Latina dalla Spagna. Fu decisiva la battaglia di Ayacucho, dove il generale Antonio José de Sucre, agli ordini di Simon Bolivar, sconfisse definitivamente l’esercito spagnolo, liberando dal loro dominio anche il territorio dell’Alto Perù.
Simón Bolívar fu il primo presidente della Bolivia, anche se dopo pochi mesi nominò proprio Sucre come presidente del neo Stato andino, carica che mantenne fino al 1828, quando dissidi politici e una serie di rivolte interne lo convinsero a rinunciare all’incarico presidenziale.
Colpo di Stato nel 2024:
Il 26 giugno 2024 alcuni uomini armati in tenuta militare e alcuni mezzi da guerra si sono diretti a Palacio Quemado, sede del governo boliviano e in cui in quel momento si stava tenendo una riunione di Governo, e hanno fatto irruzione sfondando i cancelli principali con un veicolo militare, guidati dal comandante dell’Esercito e dal comandante della Marina, Juan José Zuniga e Juan Arnez Salvador. I due sono stati identificati come i principali artefici del tentato golpe, ed arrestati. Il presidente della Bolivia Luis Arce ha nominato nuovi vertici militari: José Wilson Sánchez ha prestato giuramento come nuovo comandante generale dell’esercito e secondo fonti governative il tentato colpo di Stato aveva lo scopo di evitare all’ex presidente Evo Morales di candidarsi alle prossime elezioni. La segreteria generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha condannato nella forma più energica l’azione dell’esercito boliviano.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica