URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA
Ursula Von der Leyen oggi, 18 luglio 2024, è stata eletta per la seconda volta “Presidente della Commissione Europea”.
I voti: su 707 elettori ha ottenuto 401 preferenze – 284 contrari – 15 astenuti – 7 schede nulle
Per la cronaca ricordiamo che la votazione era segreta e che la maggioranza minima per la nomina richiedeva 361 preferenze. La von der Leyen, esponente dei Popolari poteva contare su su 401 voti, ovvero l’esatta somma data dagli esponenti di Ppe, S&D e Renew, oltre agli “eventuali” 33 voti dei Verdi, pertanto un totale prevedibile di 454 voti., ma come detto ne ha ottenuti 401. Possiamo pertanto pensare che non sono mancati i “franchi tiratori” nell’ambito dei partiti di sinistra.
La Premier Meloni non ha votato a suo favore e questo la onora in quanto ha saputo mantenere fede al suo impegno politico e alla tutela del nostro Paese!
L’elezione della von der Leyen è stata accolta con un grande applauso dagli Eurodeputati della sinistra e dai Verdi, mentre la destra e Fratelli d’Italia, sono rimasti tra i loro banchi in “religioso silenzio”.
La nostra Premier, Giorgia Meloni, dopo una serie di proposte non accolte dalla von del Leyen, con la delegazione di Fratelli d’Italia presente al Parlamento ha deciso di votare contro la sua riconferma quale della Commissione europea.
La notizia è stata data a seguito della votazione dal Capo delegazione FdI, Carlo Fidanza, precisando che il gruppo Ecr aveva lasciato libertà di scelta a ogni delegazione. Le sue parole: “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen. Non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno. Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare a alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l’Italia merita“.
Al suo dire si aggiungono le parole di Nicola Procaccini, Eurodeputato di FdI e co-presidente Ecr, che sottolinea: “Per noi votare a favore di von der Leyen avrebbe significato andare contro ad alcuni dei nostri principi. Alcune tematiche ci hanno reso impossibile votare a favore. D’altra parte vogliamo avere un rapporto estremamente costruttivo. La partita si giocherà sui contenuti”.
Il Ministro Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei ministri e segretario nazionale di Forza Italia ormai dimostra sempre più la sua predisposizione verso sinistra e dichiara: “Congratulazioni a Ursula von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del Ppe per sostenere la tua conferma alla guida della Commissione europea. Conta sempre su Forza Italia per costruire un’Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace”.
Ursula von der Leyen motiva la sua “mission” in merito al nuovo mandato conquistato: Difesa, Green deal, Competitività, Piano per la lotta alle migrazioni illegali.
Le sue parole: “Guardando al futuro, il Clean Industrial Deal deve consentirci di investire di più insieme nelle tecnologie pulite e strategiche e nelle industrie ad alta intensità energetica. Proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività nel quadro della nostra proposta per un bilancio nuovo e rafforzato. Sull’ambiente l’obiettivo è tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040: sarà scritto nella nostra legge Ue sul clima. Ci assicureremo che l’era della dipendenza energetica fossile dalla Russia sia finita una volta per tutte”. Ha proseguito parlando della guerra tra Hamas e Israele affermando: “Lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora. L’umanità non può sopportare oltre. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese. La soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi. La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l’Ue sarà con loro”. Conclude con un accenno al tema della difesa: “Entro i cinque anni costruiremo una vera e propria Unione europea della Difesa. Gli Stati membri manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe, dalla dottrina allo schieramento, ma l’Europa può fare molto per sostenere e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa, l’innovazione e il mercato unico“.
Che dire: avremo la ripetizione di una gestione inefficace e colma di contratti e accordi segretati e una serie di leggi penalizzanti famiglie, lavoratori e pensionati degli Stati Membri, purtroppo la storia si ripete!
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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