La preoccupazione per il virus Zika sta aumentando e anche la Giamaica ha fatto sapere di aver individuato un caso della nuova malattia; intanto sarebbero circa 2.100 le donne gravide colombiane a cui è stato diagnosticato il virus.

Intanto si lavora per trovare una cura: c’è chi sta lavorando a maschi di zanzara geneticamente modificati per procreare piccole zanzare che non raggiungerebbero l’età adulta e non potrebbero pungere iniettando il virus agli umani. C’è anche chi sta pensando di infettare le zanzare con un batterio, il Wolbachia, che dovrebbe renderle innocue. Chi propone di utilizzare il vecchio e pericoloso DDT, chi avvisa che per il vaccino ci vorranno anni e comunque che lo scoglio più grande rimarrà non poterlo testare in gravidanza, per motivi etici.

In mezzo a tante informazioni, ci sono alcuni punti chiave che dovrebbero essere tenuti a mente. Per prima cosa, non c’è una correlazione certa tra i casi di microcefalia riscontrati in Brasile e lo Zika, come ha sottolineato l’Organizzazione Mondiale per la Sanità.

Altro punto fondamentale è che nell’80% dei casi la puntura della zanzara infetta da Zika non provoca nessun problema, mentre nel restante 20%, a parte il pomfo e il prurito si riscontra una lieve febbre e dolori articolari che passano spontaneamente in una settimana.

C’è già chi parla di panico ingiustificato, chi sostiene che quelli che vengono descritti come nuovi casi di microcefalia ci siano sempre stati e solo la paranoia adesso li metta in risalto. E c’è anche chi sospetta che la vera paura sia commerciale, visti gli investimenti miliardari per le Olimpiadi di Agosto in Brasile.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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