Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto alle forze russe definendole “assassini”, “torturatori” e “stupratori” e ha promesso di indagare e perseguire tutti i “crimini” russi in Ucraina.

“Centinaia di persone sono state uccise. Civili torturati e giustiziati. Cadaveri per le strade… Il male è arrivato nella nostra terra. Assassini. Torturatori. Stupratori. Saccheggiatori. Che si definiscono l’esercito. E che meritano solo la morte dopo quello che hanno fatto”, ha detto, rivolgendosi poi alle madri dei soldati russi: “Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel. Cosa hanno fatto? Perché sono stati uccisi? Che cosa ha fatto l’uomo che stava andando in bicicletta per strada? Perché i normali civili in una normale città pacifica sono stati torturati a morte? Perché le donne sono state strangolate? Come possono le donne essere violentate e uccise davanti ai bambini?

Come possono i loro cadaveri essere profanati anche dopo la morte? Perché hanno schiacciato i corpi delle persone con i carri armati? Cosa ha fatto la città ucraina di Bucha alla vostra Russia? Come è diventato possibile tutto questo? Mamme russe! Anche se avete allevato dei saccheggiatori, come sono diventati poi anche macellai?”. Infine si è rivolto ai funzionari di Mosca: “Voglio che tutti i leader della Federazione Russa vedano come vengono eseguiti i loro ordini. Tali ordini. Hanno la responsabilità per questi omicidi, per queste torture, per i colpi alla nuca di persone legate. Questo è il modo in cui ora sarà percepito lo Stato russo. Questa è la vostra immagine”.

La direzione dell’intelligence del ministero della Difesa di Kiev ha pubblicato i nomi, i gradi e i dettagli del passaporto dei soldati russi che erano in servizio nella 64a brigata che ha occupato Bucha fino al 31 marzo. “Tutti i criminali di guerra saranno processati e perseguiti per i crimini contro la popolazione ucraina”, ha aggiunto l’intelligence, secondo The Kiyv Independent

Il presidente del Parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk ha parlato “Olocausto del nuovo millennio“, suscitando la reazione di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme: “Le immagini di Bucha fanno star male, sono crimini di guerra, ma il paragone con la Shoah è fuori luogo. L’Ucraina non si avvicina ad un Olocausto e le auguro che non ci si avvicini mai”. Anche Yad Vashem, il Museo della Shoah della Città santa, ha ribadito il suo appello ad astenersi “dall’abuso e dalla distorsione dell’Olocausto”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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