“Siamo preoccupati che ancora non ci sia chiarezza sulle frontiere: noi siamo dell’idea che debbano essere aperte. E’ inammissile e incomprensibile che i fratelli austriaci abbiano dei governanti che remano contro, mentre già stanno arrivano qui da noi i primi turisti, significa non aver nemmeno capito cosa significa rappresentare i propri cittadini. Noi non siamo gli untori d’Europa”.

Cosi’ il governatore del Veneto Luca Zaia parlando nel corso del consueto punto stampa del fine settimana. Poi Zaia prosegue – “Invito il Governo di fare in modo che si aprano le frontiere. Massima responsabilità, ma le frontiere vanno aperte. Ancora non c’è nessun segnale. E’ inammissibile, incomprensibile che i fratelli austriaci abbiano dei governanti che ci remano contro.

Vuol direche non hanno nemmeno capito, in barba al contratto sociale e alle idee di Rosseau, cosa vuol significare rappresentare i propri cittadini. Abbiamo avuto la sfortuna, ma anche il grande merito, di aver trovato il Covid 19 in nome e per conto del resto del mondo occidentale. Oltre le buone pratiche sanitarie abbiamo dimenticato di quando ancora non c’era il libretto di manutenzione per l’uso per l’emergenza Coronavirus. Chi è arrivato dopo il Veneto, si è trovato tra le mani uno story board di come comportarsi. Non esiste che stiamo lì a pettinare le bambole”.

Il bollettino di oggi segnala solo 6 casi positivi in più, con oltre 13 mila tamponi fatti, ciò significa che il livello di contagio è al 3 per mille, si conferma quindi un trend in decisa discesa e secondo il nostro modello matematico avremo gli ultimi casi residui da contare sulle dita di una mano a fine giugno”.

A cura di Renato Lolli – Foto Corriere

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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