Mentre in Italia i parlamentari discutono dei propri vitalizi, in Yemen si è scatenata la più grande epidemia di colera del mondo: quotidianamente, 5 mila persone vengono colpite da diarrea acuta, e circa la metà sono minorenni.

Nello Stato della Penisola araba si sta consumando sulla popolazione civile la resa dei conti tra sunniti e sciiti, col supporto dell’Arabia Saudita da una parte e dell’Iran dall’altra; per questo motivo, senza un immediato “cessate il fuoco”, soccorrere i 19 milioni di persone stremate dalla malattia è sempre più difficile.

La guerra non risparmia niente e nessuno, e come spesso accade in questi drammatici frangenti, sono i bambini e i più giovani a farne le spese: in Yemen, ogni minuto, un bimbo è colpito dalla diarrea causata dal colera e purtroppo, su corpi molto debilitati come quelli di questi piccoli che patiscono anche la fame, simili attacchi possono essere fatali. In questo Paese, oltre 2 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta e quasi mezzo milione di malnutrizione acuta grave.

Dai centri sanitari, ormai al collasso, giungono notizie sempre più tragiche: Oxfam, di fronte alle quasi 2mila vittime e ai 360 mila casi sospetti registrati da fine aprile, ha denunciato che siamo davanti ad un terribile “record”, che supera quello registrato ad Haiti nel 2011, quando il colera colpì, in un anno, 340.311 persone.

Per contenere l’epidemia è quindi essenziale realizzare il prima possibile una campagna nazionale di prevenzione. Un’azione urgente, che non potrà essere intrapresa finché non si arriverà ad una tregua tra le parti in conflitto.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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