La Polizia Postale del ventesimo secolo si occupa di prevenzione, controllo e repressione degli illeciti penali e amministrativi che rientrano nella vasta e complessa materia della comunicazione, avente quale oggetto la rete Internet, e più in generale il crimine informatico.

L’organo di polizia ricorda di diffidare delle offerte o facilitazioni pervenute tramite l’invio di mail o profili social non precedute da alcuna richiesta e in particolare di non fornire mai dati personali. Le fake news sono all’ordine del giorno e nascondono sempre al loro interno una truffa, in parte elaborata, per scopo di lucro. A tal proposito occorre innanzitutto buonsenso per non diventare vittime delle bufale Via Web. Non aprite mai le mail sospette ma, nel dubbio, prendete contatto telefonico con l’Ente che scrive, attraverso il numero verde, così da richiedere un controllo e verificare realmente la veridicità della comunicazione.

Attenti ai messaggi degli “amici”, possono rubarti l’account di Whatsapp. “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”. Se vi arriva questo messaggio è molto probabile che qualcuno stia per rubare il vostro account di WhatsApp.
Non rispondete. Si tratta, infatti, del codice univoco a sei cifre necessario a ultimare la procedura per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica.

Questa procedura è usata normalmente quando si cambia cellulare o il numero di telefono e si vuole trasferire Whatsapp. In quel caso la procedura la inizia il titolare: Whatsapp invia il codice con un Sms, e quel codice lo richiede l’app al momento in cui deve essere installata sul nuovo dispositivo; serve per autenticare la persona. Nel caso della frode per il furto dell’identità, la procedura è stata iniziata da un pirata informatico (hacker) che, utilizzando il vostro numero di cellulare, vuole impossessarsi del vostro account, e per completare la procedura ha bisogno del codice che solo voi potete inviare. Per questo si sono inventati lo stratagemma del finto messaggio nel quale il malintenzionato vi chiede il codice dicendo di avervelo mandato per sbaglio.

Il messaggio arriva da un vostro contatto e quindi siete indotti a pensare che sia vero. Purtroppo si tratta di un’altra vittima della frode che ha già subito il furto dei dati, in particolare della rubrica, nella quale c’era anche il vostro numero di telefono. La Polizia Postale sta ricevendo molte segnalazioni da parte di persone che, tratte in inganno dalla presunta conoscenza del mittente, non hanno esitato ad assecondare la richiesta, rispondendo al messaggio, ignari di essere vittime di una frode. Il codice inviato, infatti, consente ai cyber criminali di completare la procedura, di impadronirsi dell’account Whatsapp e della rubrica telefonica, sfruttando questi dati per compiere successive frodi utilizzando il vostro numero di telefono, ai danni dei vostri contatti.

Se siete caduti nella frode, è necessario segnalarlo immediatamente alla Polizia Postale, in modo da bloccare le potenziali vittime della catena. Come difendere il vostro account: i codici che arrivano sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un vostro contatto, da amici o da un familiare; mai cliccare su eventuali collegamenti presenti nei messaggi. Si può attivare la cosiddetta “verifica in due passaggi” disponibile nell’area “impostazioni-account” di Whatsapp, che ci permette di inserire un codice personale a sei cifre, che il sistema ci richiede al primo accesso e per tutte le successive operazioni di modifica sul nostro profilo; una volta inserito il codice, chiunque stia usando il tuo account sarà automaticamente disconnesso. Ti potrebbe anche essere richiesto di fornire il codice della verifica in due passaggi.
Se non conosci il codice, la persona che sta usando il tuo account potrebbe aver attivato la verifica.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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