Quando il Direttore della Fiorentina ha ammesso che Vlahovic era ufficialmente sul mercato, anche a gennaio, e le trattative non erano precluse a nessuno, il mondo del calcio si è scatenato per la probabile, meglio usare il condizionale per quanto possa valere, chiusura di un’operazione “voluta” soprattutto dal calciatore e dal suo entourage, dopo la chiusura totale al rinnovo con quella che è la Società in cui è cresciuto e che gli ha dato fama.

Nulla di cui stupirsi nel calcio di oggi, dove non sono più i Presidenti o i Direttori a fare il mercato, salvo forse quello delle “seconde linee”, delle figurine; avere un calciatore in crescita, nella rosa di una formazione di nome e tradizione, ma non tra quelle “potenti” o in vista, è certo un vantaggio, ma solo fino a quando nessuno mette gli occhi sul possibile/probabile campione.

Vlahovic è solo l’ultimo esempio di una lunga serie di nomi che nel momento in cui dimostrano qualcosa, qualche importante qualità, finiscono nel mirino delle grandi squadre e, piaccia o no, diventano oggetto di un desiderio che finisce immancabilmente con un trasferimento; questo da sempre, ben inteso, perché se la Juve, il Milan, l’Inter, anche negli anni sessanta, “volevano” qualcuno, come finiva?

Certo le cifre eventuali sono importanti, e sotto certi aspetti fa sorridere che chi dovrebbe essere arrivato alla Juventus per “curarne” le finanze, venga smentito dai fatti rispetto a dichiarazioni prese come …. oro colato; una settantina di milioni fanno certo comodo alla Fiorentina e potrebbe essere un grande vantaggio poter fare mercato, costruire una squadra che non dipenda dalle lune di un solo calciatore, per quanto forte.

Pensiamo solo all’ultima Inter, alla voglia di andarsene di Lukaku, ritenuto imprescindibile per ottenere determinati risultati, ultimo Scudetto su tutti; indubbiamente la partenza di Romelu andava a fagiolo per le esangui finanze nerazzurre, ma le previsioni generali erano di impossibilità nel sostituirlo e quindi di difendere il tricolore appena conquistato, e questo poteva valere anche relativamente ad Andonio Gonde!

Invece oggi i nerazzurri dell’Inzaghi rimpiantissimo nella Roma laziale, sono primi in classifica, stanchi ma con un vantaggio di quattro lunghezze sulle seconde ed una partita da recuperare, con il “vecchio” Dzeko che anche quando è il peggiore in campo, sa tirare fuori una magia dal cilindro ed il passaggio del turno in Champions, cosa che nella Milano nerazzurra ricordavano solo i vecchietti nel tresette al Dopolavoro ….
Quindi, la cessione del serbo potrebbe fare le fortune viola, nel bilancio come in campo, nei risultati, perché mancherà il bomber da trenta reti, ma potrebbe nascere una formazione contro cui non basta fermarne uno per chiudere i conti.

Vlahovic è certamente il futuro, è bravo, giovane, potente, vede la porta e tutto quello di altro di cui si può parlare bene; certamente è quello che manca alla Juventus di oggi, chi la butta in porta, per rincorrere uno dei primi quattro posti in classifica, così come per rincorrere la Champions dei desideri …. che poi tutto questo si avveri lo dirà il futuro, indubbiamente un’operazione così dispendiosa “deve” per forza dare dei risultati immediati.

Da qui, dalle dichiarazioni di Pradè e da quello che ne è conseguito a livello di voci e trattative, è chiaro che è iniziata la reazione dei tifosi, a Firenze già in subbuglio, per non dire sul piede di guerra, per la situazione che ormai si trascina da mesi; vedere che l’idolo di casa rifiuta ogni dialogo sul rinnovo (due anni prima della scadenza) e, per giunta, chi lo punta è la nemica di sempre che dopo Roby Baggio, in tempi passati, ha ultimamente “scippato” prima Bernardeschi e poi Chiesa, supera i limiti della pazienza di una tifoseria sanguigna, legata alla propria squadra come poche altre e se di mezzo c’è la Juve …. a cui arriva il sangue agli occhi in un nanosecondo!

Ragionare con razionalità sarà (forse) il futuro prossimissimo, nell’immediato aspettarsi qualcosa di diverso dagli striscioni e persino dalle minacce apparsi a Firenze, credo sia impossibile, perché da tifosi si può non usare la pancia per affrontare le situazioni? da tifosi ci si può aspettare un comportamento diverso, con zucchero e miele regalati a colui da cui ci si sente traditi?

Ricordo i tifosi del Toro quando (era l’estate del 1967) Gigi Meroni fu caduto alla Juventus per una cifra con cui si comperava l’italia, non solo il povero Gigi; Torino sembrava in stato d’assedio, tanto che i vertici bianconeri (l’Avvocato Agnelli) decisero che l’operazione non si sarebbe fatta ed a vestire il bianconero fu un altro Gigi, Simoni.

Stessa cosa quando all’inizio degli anni novanta, Lentini passò al Milan, senza considerare che l’operazione fosse imprescindibile visto lo stato di salute delle finanze granata e che, si sussurra ma chissà se fosse vero, che il buon Gigi avesse già un accordo proprio con la Juventus ….

Vlahovic sarà dunque a giorni un giocatore della Juventus? Tutto lascia intendere questo, certo che se la cosa andasse a monte per un motivo qualsiasi, il centravanti sarebbe ancora proponibile con la maglia viola indosso? E chi farà l’affare eventualmente? La Juve di sicuro si porta a casa un “pacco” di reti che oggi non segnano tra attaccanti e centrocampisti in rosa …. la Fiorentina un bel paccone di soldi da poter investire per completare e migliorare la squadra, e tutti sappiamo che di Vlahovic in giro ce ne sono potenzialmente altri, il difficile è trovarli, ma non impossibile, con un po’ di fortuna… E competenza.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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