Parte del mondo rimane inorridito dall’escalation bellica in Ucraina invasa dalla Russia e rimane in preda alla paura che il conflitto possa prendere una piega allargata.
Le notizie che arrivano dal fronte ucraino, parlano di un genocidio umano nelle città come Bucha, Mariupol e nella periferia di Kiev. Donne stuprate, bambini a fare da scudo e fosse comuni sono le testimonianze di una guerra che sta sempre di più isolando Vladimir Putin, dall’Occidente e che cerca l’appoggio della Cina dopo le durissime sanzioni economiche arrivate dai paesi della Nato.

È chiaro a tutti che siamo di fronte a una battaglia della comunicazione. Come possiamo difenderci? A chi dobbiamo credere? iIn tanti si interrogano.
Il modo più naturale per conservare la nostra autonomia di parere è quello di distaccarci dalla comunicazione dei governi e tentare di capire la sostanza del campo di battaglia. La sostanza è che Putin non può consentire alla Nato di entrare in Ucraina nemmeno quando sulla terra arriveranno nuovi giovani. Il problema è serio, considerevole: se la Nato avanza in Ucraina, anche soltanto con le buone intenzioni di rimanere libera e indipendente da Mosca, le probabilità di un’invasione russa diventano ancora più alte. La storia militare delle grandi potenze non lascia dubbi in merito. Questa regolarità trova talmente tante conferme che potrebbe essere addirittura formulata con un linguaggio scientifico. Potremmo, infatti, dire che tra la penetrazione di un esercito nemico ai confini di una grande potenza come quella del Cremlino e lo scatenamento di una guerra da parte di quest’ultima esiste un rapporto direttamente proporzionale.

Se aumenta la prima, più aumenta la probabilità della seconda. In sintesi, la diplomazia può rilasciare ogni tipo di dichiarazione, ma, se la Nato non starà lontana dall’Ucraina, è pressoché inimmaginabile che Putin stia a guardare, anzi proprio ieri ha fatto capire che il suo progetto non avrà fine se non con una netta vittoria.

Dunque pare per ora impossibile che la diplomazia occidentale stringa un patto con Putin. Esiste allora ancora una minima possibilità di fermare queste barbarie?
Forse l’unica strada possibile rimane quella dell’accordo segreto proprio dentro la stessa Russia, che ha già conseguenze finanziare disastrose per continuare nel lungo periodo la sua invasione in Ucraina. Una ribellione potrebbe arrivare non solo dagli Oligarca, ma dallo stesso esercito stremato che non sapeva di entrare in una vera e delittuosa guerra. Vladimir Putin, potrebbe avere le ore contate.

Carlo Costantini editore

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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