Analogamente alla Bce e ad altre banche centrali dell’Eurosistema, “la Banca d’Italia si troverà nei prossimi anni a dover fronteggiare risultati lordi negativi, prima che gli utili tornino gradualmente a crescere“. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’Assemblea ordinaria annuale dei partecipanti al capitale, spiegando che “il rialzo dei tassi di riferimento della Bce ha determinato un aumento immediato del costo delle passività di bilancio“.

“La situazione internazionale continua a essere caratterizzata da una profonda incertezza. Le tensioni geopolitiche e le ripercussioni dell’aggressione della Russia all’Ucraina hanno determinato un rallentamento dell’attività economica globale e contribuito al ritorno dell’inflazione”.

“L’utile residuo per lo Stato sarebbe pari a 1.676 milioni, in aggiunta a imposte di competenza per 1.304 milioni. Negli ultimi dieci anni l’importo cumulato riconosciuto allo Stato sotto forma di utili raggiungerebbe così l’ammontare di 38,2 miliardi, oltre a imposte di competenza per 12,8 miliardi”.

Come ha sottolineato Visco il calo dell’utile lordo è dovuto “a causa soprattutto della contrazione del margine di interesse per 1,5 miliardi e delle maggiori svalutazioni sui titoli valutati al mercato, soprattutto in dollari statunitensi, per ulteriori 1,5 miliardi. Il rialzo dei tassi di riferimento della Bce ha determinato un aumento immediato del costo delle passività di bilancio, rappresentate soprattutto dai depositi delle banche e dal saldo debitorio. Target, a fronte del quale non vi è stato un corrispondente incremento del rendimento delle attività di politica monetaria, meno sensibili alla crescita dei tassi in quanto costituite prevalentemente da titoli a tasso fisso e scadenza a medio-lungo termine”.

A cura di Renato Lolli – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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