Nella città di Aarhus, in Danimarca, un uomo è stato trovato positivo al virus Zika; a diffondere la notizia sono state le autorità del Paese. L’uomo si era recato di recente nell’America centrale e meridionale. Al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli, tuttavia questo è il primo caso di infezione confermata in un Paese dell’Europa del Nord.

Il virus Zika, che viene associato alla comparsa di gravi patologie nei neonati, ha fatto scattare l’allarme rosso in America Latina per i rischi connessi alla salute pubblica e ha già colpito ben 22 Paesi.

In Italia sono stati registrati 4 casi di contagio, tutti in uomini che rientravano dal Brasile. Il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, ha spiegato che “i casi risalgono alla Primavera del 2015 ed ora i pazienti stanno bene. Tre di loro sono stati trattati allo Spallanzani ed uno a Firenze”.

Questo virus è certamente meno letale dell’Ebola, ma la preoccupazione delle autorità sanitarie mondiali per il diffondersi di Zika aumenta: i primi tre casi di contagio sono stati infatti registrati anche in Gran Bretagna e due casi sarebbero stati segnalati in Spagna, mentre almeno due casi (di cui uno è un bimbo nato con microcefalia) sono stati rilevati negli Stati Uniti.

Gli epidemiologi hanno comunque sottolineato che questo virus, trasmesso attraverso le zanzare del genere Aedes, non è naturalmente presente in Europa e non vi sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo. Il motivo per cui Zika sta però allarmando le autorità sanitarie mondiali, è che sembra colpire in maniera grave i feti nel grembo di donne infettate: gli esperti hanno infatti indicato un possibile legame del virus con la comparsa di gravi patologie nei neonati, come la microcefalia fetale che, caratterizzata da uno sviluppo minore del cranio, può determinare seri ritardi cognitivi e problemi alla vista e all’udito. In Brasile sono 3.893, ad oggi, i casi sospetti di microcefalia causata da Zika e il governo ha perfino sconsigliando alle donne di rimanere incinte almeno fino al prossimo luglio.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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