Vinitaly e i suoi 50 anni, una fiera nel nome dei calici italiani che valgono un fatturato enorme per l’export del paese. Ma all’ingresso del grande evento non si sono presentati solo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi, i presidenti di regione Zaia, De Luca e Maroni, c’erano anche i risparmiatori delle Popolare di Vicenza finiti in mutande durante la gestione di Gianni Zonin, signore del Vino che oggi si troverebbe in sud america.

Dunque non si placano le proteste di tutti quei cittadini che si sentono truffati dalle banche, da un governo inesistente che nulla ha fatto per i risparmiatori, ma che in una notte a pensato solo a salvare le banche che elargivano soldi agli amici di quartiere.

Tornando a Vinitaly è comunque grande festa a Verona se solo nei primi due giorni i padiglioni si sono visti invasi da almeno 50 mila visitatori, un affluenza record che alla fine delle quattro giornate si attesterà alle 150 mila presenze. Un giro d’affari di 13 miliardi che nel 2015 ha avuto un incremento del 5% con gli spumanti italiani che continuano a correre e a valorizzarsi in tutto il mondo.
 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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