Il vescovo sanremese si scaglia contro il Festival della canzone per le “volgarità e le insulsaggini”. “A seguito di tante segnalazioni di giusto sdegno e di proteste riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede, della Chiesa cattolica e dei credenti, esibite in forme volgari e offensive nel corso della 71 edizione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, sento il dovere di condividere pubblicamente una parola di riprovazione e di dispiacere per quanto accaduto”, scrive mons. Antonio Suetta.

La reazione del vescovo è un vero e proprio disappunto al Festival di Sanremo: “Il mio intervento, a questo punto doveroso, è per confortare la fede “dei piccoli”, per dare voce a tutte le persone credenti e non credenti offese da simili insulsaggini e volgarità, per sostenere il coraggio di chi con dignità non si accoda alla deriva dilagante, per esortare al dovere di giusta riparazione per le offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi, ripetutamente perpetrate mediante un servizio pubblico e nel sacro tempo di Quaresima”.

Il vescovo esprime un certo rammarico pure per l’assegnazione di un premio speciale a Fiorello: “Quanto al premio “Città di Sanremo”, attribuito ad un personaggio, che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine, trovo che non rappresenti gran parte di cittadinanza legata alla fede.

“Fiorello non ha offeso nessuno, ha giocato e ironizzato. Sono fiero di aver consegnato il premio ad una persona buona, onesta e generosa. I valori di un cristiano sono questi”, le parole di Amadeus in conferenza stampa.

A cura di Stefano Severini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui