Ancora si commentano le partite di Coppa Italia che già si “prepara la tavola” della ventitreesima giornata, con il Covid che continua a farla da padrone, mettendo in difficoltà parecchie formazioni, dove per uno che si negativizza e torna a disposizione, non manca un altro che diventa positivo; speriamo che la pausa per la Nazionale porti qualche buona notizia in termini di disponibili per la prossima giornata, così come la fine del mercato chiuda le tante voci che spesso creano disturbo, senza poi che molto si concretizzi.

A dare il via al festival numero ventitré ci pensano Verona e Bologna, con i gialloblu che vogliono vincere e fare un pensierino all’Europa, mentre i rossoblu sperano di chiudere un momento difficile, considerando le cinque sconfitte nelle ultime sei giornate.
L’incontro è vivace e proprio il Bologna va in vantaggio, sfruttando un errore della difesa veronese, ma si fa raggiungere verso fine primo tempo e poi trafiggere quando al fischio finale mancano appena cinque minuti; Verona di gran carriera e Bologna che paga le conseguenze del Covid, come dimostrano i contropiede subiti nella ripresa, che senza i grandi interventi del portiere felsineo, avrebbero potuto portare ad una pesante batosta.

Mentre il calcio piange Gianni Di Marzio, morto dopo una vita passata sui campi di calcio, il sabato lo aprono Genoa ed Udinese, in una sfida che vede il mister tedesco, Blessin, esordire sulla panchina del Grifone, chissà se scommessa vincente o ennesimo pateracchio di stagione; mentre i friulani tentano di uscire dalle molteplici difficoltà conseguenza del Covid e di allontanarsi il più possibile dalla zona calda del fondo classifica.

Il Genoa cerca quella scossa che in precedenza non è mai arrivata ed insieme le reti ancora più latitanti; il problema è però rimasto irrisolto, nella casella delle reti è arrivato un altro zero e fortuna che l’Udinese è rimasta sulle sue, difendendo per quanto possibile e mai centrando i pali della porta di Sirigu.
Per entrambe le formazioni la pausa arriva come una benedizione, sempre se la si saprà sfruttare al meglio, positività permettendo; certo che il Genoa ha mancato l’ennesima occasione e non vince dalla terza giornata, il 3-2 di Cagliari, l’unico successo in ventitré turni, davvero troppo poco per puntare alla salvezza.

A fine pomeriggio è l’Inter ad andare in campo, contro un Venezia che tenta di fare lo sgambetto alla capolista; cosa che per poco non riesce ai veneti, in vantaggio ad inizio partita, raggiunti a fine primo tempo e superati proprio al novantesimo, a conferma che in determinate partite la differenza di valori conta poco.
I nerazzurri subissano di tiri la porta dei veneziani, e tengono il pallino del gioco in mano per oltre due terzi di partita, ma faticano ben più del previsto e, come già capitato a Milan e Napoli, che occorrono maggiore concretezza e lucidità per non correre rischi; per il Venezia l’onore delle armi, che non porta punti ma può comunque servire per il morale nel prosieguo di una stagione in cui i ragazzi di Zanetti stanno dimostrando di valere una salvezza che, ad inizio stagione, pareva utopia.

Serata dedicata a Lazio-Atalanta, con i nerazzurri che difendono il quarto posto dal ritorno della Juve, ma devono rinunciare a diversi elementi di spicco, mentre la discontinua squadra di Sarri cerca una vittoria che rafforzi la corsa all’Europa; la partita fatica a decollare e per vedere il primo vero tiro in porta bisogna aspettare cinquanta minuti.

Alla fine anche a Roma è uno 0-0 con un palo laziale e due tiri nello specchio degli atalantini, che almeno hanno dalla loro parecchie scusanti, mentre la Lazio, dopo le “lodi” per il 3-0 di Salerno (!!!) e del sarrismo ritrovato, ritorna nella normalità di una certa qual mediocrità, ma il problema per gli innamorati del “bel gioco” è che l’allenatore non ha i calciatori adatti!

L’aperitivo domenicale lo servono Cagliari ed Fiorentina, che non sono gli opposti della classifica ma poco ci manca; i sardi, in piena rivoluzione di mercato, tentano di superare in classifica il Venezia, mentre i viola, anche loro alle prese con qualche variazione mercatara, vorrebbero approfittare di un successo per portarsi al sesto posto, magari in solitaria.

La partita è viva e la Fiorentina non pare risentire dell’assenza del bomber Vlahovic, mentre il Cagliari mette in campo un buono spirito; l’1-1 finale rispecchia quanto visto in campo, con un rigore sbagliato ciascuno e la viola che rimane in dieci, quando è sotto di un gol, ma sa reagire e recuperare il pari, che in realtà serve poco ad entrambe, perlomeno per fare un passo avanti significativo, con il Cagliari che ha più da recriminare dei viola e la formazione di Italiano tornata, se non ai livelli di Torino, molto distante da quella vincente a Napoli e contro il Genoa.

Nel pomeriggio tre appuntamenti contemporanei, con il Napoli che ha ragione di una Salernitana con quattordici assenti, ma che si batte con grande orgoglio, tanto che al Napoli serve un “aiutino” arbitrale sul rigore che riporta in avanti gli azzurri (ed il neo DS Sabatini ci scherza su), permettendo loro di superare temporaneamente il Milan impegnato in serata; la squadra di Spalletti continua il proprio cammino con qualche problema di giornata di troppo, ma alla fine conta aver portato a casa i tre punti, e basta.

Derby ligure a Spezia e ritorno in panchina per il “professore” Giampaolo, mentre Motta cerca il primo successo contro la Samp, il terzo consecutivo in campionato per la sua formazione (e sarebbe un record); in realtà, salvo Gabbiadini, la partita dice veramente poco almeno per un’ora e si decide in pochi minuti a metà ripresa, quando al gol dei padroni di casa la Samp non riesce ad opporre altro che di rimanere in dieci ….
Ci saranno altre occasioni per i doriani, sempre se il mercato porterà a Genova la lista di calciatori “conosciuti” da Giampaolo, mentre gli spezzini si godono i tre punti ed una classifica estremamente felice.

Torino-Sassuolo è scontro di metà classifica, con qualche ambizione, piuttosto atteso, visto che da entrambe si cercano conferme del buon momento; il Toro domina in lungo ed in largo, segna una rete e non raddoppia grazie ad un Consigli in vena di prodezze ed aiutato, quando non ci arriva, da pali e traverse.
Poi, come spesso accade ai granata, ma in generale nel calcio, basta una disattenzione, un pallone rubato ed il Sassuolo porta a casa un punto assolutamente insperato (e forse anche immeritato) per come si era messa la partita; Juric sarà una “belva” per i due punti letteralmente regalati, ma può consolarsi del fatto di aver ridato gioco, anima e valori a quella che pareva solo più una …. mucca!

Altro appuntamento interessante sul far della sera ad Empoli, dove gli azzurri di Andreazzoli (un ex) vogliono fare lo sgambetto alla Roma, considerando che in quel caso, il sesto posto di Fiorentina e Lazio sarebbe distante solo quattro punti; Mou dal canto suo vuole invece approfittare dell’occasione per lasciare indietro i viola e la Lazio, magari recuperando qualcuno dei suoi reduce ultimamente da prestazioni non troppo esaltanti (e se qualcuno ha pensato a Zaniolo ha fatto centro perfetto). La partita è subito intensa, ma a metà primo tempo la Roma passa in vantaggio e poi le bastano quattro minuti, dal trentatreesimo al trentasettesimo, per andare in gol altre tre volte e chiudere di fatto la sfida, incredibilmente viste le attese, pur se l’Empoli delle ultime giornate è diventato un …. colabrodo! Dopo aver sbancato Napoli (diciassettesima giornata), infatti, i toscani non sono più riusciti a vincere, subendo spesso molte reti (4 dal Milan, 3 dalla Lazio, 5 dal Sassuolo). Però c’è ancora un tempo da giocare, l’Empoli tira fuori l’orgoglio e ci prova, mettendo alle corde la Roma, che nel frattempo ha mollato; il 4-2 finale regala emozioni ed i giallorossi vanno al sesto posto in solitaria, mentre l’Empoli resta nel gruppone a cavallo dei trenta punti, dimostrando di non essere mai domo, neppure quando il risultato direbbe il contrario.

Fine di turno con la partita più attesa della giornata, quel Milan-Juventus che potrebbe anche cambiare la stagione di entrambe le formazioni; il Milan vuole immediatamente rifarsi dello scivolone contro lo Spezia, e tornare a caccia dell’Inter che incrocerà dopo la sosta, mentre i bianconeri vogliono continuare la rincorsa (almeno) ad un posto Champions, approfittando del pareggio dell’Atalanta.
La partita è naturalmente intensa, ma non si va più in là di questo, nessuno vuole perdere e le occasioni sono rare e senza che la costruzione dipenda dal gioco anziché dalle singole iniziative; mancano le idee e quelle che ci sono appaiono confuse, insomma lo 0-0 potrebbe schiodarsi solamente per un caso che però evidentemente è …. rimasto a casa, al caldo.

Il punto serve a poco ad entrambe, il Milan raggiunge il Napoli, a -4 dall’Inter, la Juve mantiene il punto di distanza dall’Atalanta e la cosa non è positiva, dato che entrambe le formazioni “nerazzurre” hanno una partita in meno, che potrebbe anche valere tre punti a tavolino ed aumentare ancor di più le distanze.

Adesso sotto con la Nazionale, di cui parleremo in seguito, dopo le convocazioni e se davvero ci sarà il ritorno di Balotelli …. siamo davvero messi male, anzi peggio!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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