Una vignetta che ritrae Volodymyr Zelensky “con il naso adunco accanto a Putin firmata da Vauro ha scatenato una bufera di critiche sui social e ha indignato la Comunità ebraica di Roma che ha visto nel naso prominente un elemento di antisemitismo.

Nella vignetta incriminata sono ritratti Zelensky e Vladimir Putin, con il testo “No alla guerra… senza Ze e senza Vla”, richiamando i nomi dei due presidenti. Il disegno ha raccolto oltre un migliaio di commenti su Facebook e altrettanti su Twitter, in larga parte critici non solo per il naso adunco, ma anche per aver messo sullo stesso piano Zelensky e Putin.

Pronta è arrivata una prima replica del vignettista: “Nessun riferimento alla ebraicità di Zelensky, era solo una caricatura”. Ma il ‘caso’ si gonfia e l’autore della vignetta continua a riscuotere critiche.

“Non è una casualità, ma un’abitudine quella di un certo signore di raffigurare gli ebrei con il naso adunco con lo stile della ‘Difesa della Razza’”, twitta la presidente della Comunità ebraica di RomaRuth Dureghello, citando la rivista antisemita del regime fascista.

La giornalista Fiamma Nirenstein sul Giornale parla del “vizio antico di Vauro” e ricorda di essere stata disegnata in quel modo dal vignettista nel 2008, sottolineando che quell’iconografia è tutt’altro che archiviata: “Basta un’occhiata ai social media dei neonazisti e vedrete nasi alla Vauro a milioni” scrive.

Il ‘caso’ varca anche i confini nazionali. Alcuni giornalisti stranieri hanno infatti stigmatizzato la raffigurazione del presidente ucraino, di origine ebraica, secondo gli stereotipi della propaganda antisemita. La giornalista albanese Alisa Braho ha retwittato la vignetta commentando: “Questa è la superiorità senza valore della sinistra italiana, che mette sullo stesso piano Zelensky e ‘Putler'”, con una fusione dei nomi ‘Putin’ e ‘Hitler’. Il giornalista irlandese Damian Mac Con Uladh parla di “antisemitismo in stile ‘Der Sturmer’ da parte di un sedicente comunista”, citando il giornale antisemita più noto del regime nazista. Retweet, in inglese, anche dal giornalista italiano di Bloomberg Alessandro Speciale, secondo cui “le vignette antisemite stanno iniziando a comparire sulla principale stampa italiana”.

Amareggiato e stanco delle critiche ricevute, Vauro cambia tono e sul suo sito prende di mira i suoi accusatori.

“A tutti quei cretini che  fanno commenti sul naso di Zelensky non avrei voluto nemmeno rispondere. Lo faccio solo perché se non è pura imbecillità è malafede. Se disegno una caricatura (si chiama così perché “carica” i tratti somatici) è ovvio che perché il soggetto risulti somigliante ne “carico” i tratti. Zelensky ha un naso importante non perché è ebreo ma perché è il suo naso. Io non ho mai pensato che gli ebrei abbiano necessariamente il naso adunco, anche perché ne conosco moltissimi che hanno nasi di vario tipo… in questo disegno non c’è alcun riferimento alla ebraicità di Zelensky, cosa per me del tutto priva di rilevanza. Eventualmente ci si dovrebbe domandare come mai un ebreo si sia fatto sponsorizzare da un oligarca come Kolomoinskj (per altro anche lui ebreo, con passaporto israeliano), che ha finanziato i battaglioni nazisti come Azov e Ajdar”.

Non ho mai sollevato la questione, perché non ho mai pensato che l’ebraicità o meno di chiunque, potente o no che sia, rappresenti uno specifico rispetto ai comportamenti e alle scelte- conclude il vignettista-. Dopo di ciò dedico un sincero vaffanculo a chiunque mi additi come antisemita, non tralasciando il mio diritto (già è accaduto) di querelarlo per diffamazione”. Vauro

A cura Televideo – Foto Imagoeconomica
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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