Due scialpinisti che facevano parte di un gruppo di sette persone sono rimasti feriti a causa di un slavina. Il distacco nevoso con un fronte di circa 70 metri e una lunghezza di circa 300 metri ha coinvolto due scialpinisti che si trovavano a quota 2.200 metri.

Uno dei feriti è stato sepolto parzialmente ed è riuscito a liberarsi, l’altro è stato sepolto completamente dalla neve. La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 13 da parte dei compagni di escursione che hanno cominciato subito le operazioni di ricerca con le sonde poiché l’uomo era privo di Artva, l’apparecchio elettronico che consente la localizzazione sotto la neve.

A causa delle cattive condizioni atmosferiche, con scarsa visibilità dovuta alla presenza di nebbia, l’elicottero dei soccorsi è dovuto atterrare a Predazzo. Da lì il tecnico di elisoccorso, l’unita cinofila del soccorso alpino di turno al nucleo elicotteri di Mattarello, equipe medica, soccorritori provenienti dalle stazioni Centro Fassa, Alta Fassa e Moena e Vigili del fuoco sono stati trasportati in quota con i mezzi dei Vigili del fuoco, con le motoslitte e i quad. Due unità cinofile di soccorso alpino e polizia hanno cominciato la ricerca in valanga, mentre una quarantina di soccorritori hanno effettuato una ricerca con le sonde.

Intorno alle 14.20 l’uomo è stato individuato sotto la neve in gravi condizioni, è stato disseppellito e affidato alle cure dell’equipe medica. Poiché la nebbia non ha permesso all’elicottero di avvicinarsi per il recupero, l’uomo è stato trasferito a valle via terra, affidato all’ambulanza e poi all’elicottero e trasferito d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’intervento si è concluso intorno alle 16.30.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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