Vaccino sì, vaccino no è questo il dilemma di molte mamme italiane. E’ giusto vaccinare il proprio figlio per proteggerlo da certe malattie o e proprio il vaccino a farlo ammalare?

L’opinione pubblica si è letteralmente spaccata a metà. Quando parlo dell’opinione pubblica, però, intendo i genitori che hanno figli in età prescolare, e con i genitori intendo principalmente le mamme. Quello che spaventa molte madri sono le possibili conseguenze che la vaccinazione può portare. Innanzitutto, dopo aver eseguito il vaccino sul bambino, subito gli viene una febbre da cavallo, e per qualche giorno, il povero bimbo dovrà rimanere a letto. Per molti medici è normale che alla maggior parte dei vaccinati, salga la temperatura. Succede anche quando il vaccinato è un adulto (anche se in questi casi vaccinarsi a 20, 30, 40 o 50 non è molto sicuro e si rischia un po’ di più di una semplice influenza). Secondo diversi studi condotti da medici sia italiani che internazionali, i vaccini potrebbero essere dannosi al punto tale da far diventare autistici la maggior parte dei bambini che si sottopongono a questa pratica.

Io, non so se sia vero, oppure no, ma posso capire chi vuole vederci chiaro su tutta questa vicenda. Capisco, soprattutto, chi vuole conoscere le caratteristiche delle sostanze presenti nelle fiale usate per la vaccinazione e, soprattutto, chi vuole spiegazioni sul perché venga usata un’ unica fiala con dentro diverse tipologie di vaccini e non più fiale. Per quale motivo? Si vogliono risparmiare le siringhe perché costano, o cosa? Una volta, ci si vaccinava in più sedute e non in un’ unica seduta come oggi. Bisogna, anche, vedere come reagisce il fisico di un bambino di pochi anni con un mix, così variegato, di sostanze in corpo.

Le mamme vogliono vederci chiaro punto e basta. Oltre alla psicosi generata dai media riguardo questo metodo di prevenzione, c’è anche un’ altra cosa che non va sottovalutata. I bambini che non hanno fatto la famosa puntura, non possono entrare a scuola. Questa discriminazione (perché solo così può essere chiamata), è inaccettabile. Come è possibile negare il diritto allo studio ai bambini? E’ giusto, secondo voi, arrivare a tanto? Tutto questo viene fatto per arginare il rischio di contagio. Va bene evitare questi rischi, ma ci sarà pure una soluzione che non scontenti nessuno? Come ho già ribadito più volte, ogni mamma ha a cuore la salute del suo bambino, e per questo deve essere libera di scegliere se vaccinare o meno il proprio figlio, sapendo a cosa si va incontro, sia in un caso che nell’altro. Imporre la vaccinazione, chiamandola ‘obbligatoria’, secondo la mia modesta opinione, è sbagliato. Così facendo si vengono a creare situazioni molto spiacevoli come quella di certi bambini che rimarranno senza un’ istruzione. Perchè una mamma deve vedere il suo bambino così discriminato? Come si può sentire una mamma in questa situazione? Io credo che negare l’ istruzione ai bambini sia incostituzionale e non degno di un paese civile. Si deve trovare una soluzione che vada bene un po’ a tutti, senza per questo far sentire in colpa certe mamme.

Democrazia è anche libertà di scelta e non imporre il proprio modo di pensare e agire agli altri. Se, veramente, stiamo vivendo in una democrazia degna di essere chiamata tale, nessuno si dovrà mai sentire diverso dagli altri per le scelte che ha fatto o che farà. Dobbiamo essere tutti liberi di pensare, liberi di vivere e liberi di agire.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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