Aveva chiamato una ditta e pagato 350 dollari per farsi scavare in casa una fossa lunga 2 metri, larga 90 cm e altrettanto profonda. Aveva detto che l’avrebbe utilizzata per seppellire il suo cane, invece voleva sbarazzarsi del corpo del marito che aveva ucciso alcuni giorni prima.

Anna Maria Tolomello, 48 anni, originaria di Carini, in provincia di Palermo, ma residente a Chalfont, in Pennsylvania, ha riferito ai poliziotti americani di essere stata costretta ad uccidere il marito, anche lui di Carini, per difendersi.

La donna ha confessato di aver ucciso Giovanni Gallina, questo il nome dell’uomo, 65 anni, per legittima difesa, come riporta il giornale locale The Morning Call.

Tolomello ha affermato di aver sparato con una pistola calibro 38 alla tempia del marito perché durante una litigata lui aveva provato a soffocarla in camera da letto.

Secondo gli inquirenti, la ferita mortale è compatibile con questo racconto.
I due erano molto conosciuti nella comunità locale perché proprietari di “Pina’s pizza”, una piccola pizzeria italiana a Chalfont.

Tolomello aveva riferito agli uomini della ditta di non aver bisogno di aiuto per riempire quella fossa. Avrebbe svolto quel lavoro da sola, senza problemi, come poi hanno riferito alla polizia gli operai assunti per scavare la buca, come riferisce il giornale The Philadelphia Inquirer.

Ma martedì della scorsa settimana, subito dopo che la donna aveva pagato il lavoro svolto in casa sua 350 dollari e la terra tirata fuori dal foro era ancora fresca, sono arrivati in casa sua i poliziotti con un mandato di perquisizione.

A quel punto, Anna Maria Tolomello avrebbe ammesso agli inquirenti che avrebbe dovuto chiamarli una settimana prima. Dopo una rapida perquisizione della casa, i poliziotti hanno trovato il corpo di Giovanni Gallina in stato di decomposizione.

Il cadavere dell’uomo sarebbe stato trovato nella camera da letto principale, avvolto in un telo blu e un piumone, come riferisce The Philadephia Inquirer.

La donna ha così confessato di aver sparato a Gallina nella loro casa il 16 marzo, 13 giorni prima che il suo corpo fosse scoperto. L’enorme buco, avrebbe anche ammesso, non era per un cane ma doveva nascondere il corpo del marito.

In quelle quasi due settimane, la donna si sarebbe messa all’opera per nascondere il delitto. La polizia sostiene che abbia gettato un materasso intriso di sangue nel cassonetto dietro la pizzeria e che abbia rimosso dalla pistola le sue impronte digitali.

Secondo i dati raccolti dagli inquirenti, alcuni giorni dopo l’omicidio la Tolomello avrebbe chiesto a un’amica se bruciare incenso avrebbe mascherato o meno il fetore di una puzzola che era entrata nel suo garage.

La svolta nelle indagini, però, è arrivata solo grazie al figlio della coppia, Phillip, che era sempre più preoccupato. Il giovane, che vive in Italia, parlava spesso al telefono con il padre, ma dal 16 marzo scorso non era più riuscito a sentirlo.

Più volte il ragazzo aveva chiesto alla madre di parlare con il padre, ma la donna gli rispondeva che il marito era partito per affari e aveva lasciato il cellulare nella pizzeria di famiglia.

Lunedì della scorsa settimana, dopo giorni di silenzio, Phillip ha denunciato la questione alla polizia locale, che ha avviato un’indagine.
I dipendenti della piccola pizzeria hanno riferito alla polizia che non vedevano il loro capo “da un po’”.
Così, il giorno successivo gli investigatori sono arrivati nella casa dei coniugi e hanno scoperto quella che era una tomba fresca e improvvisata e un corpo in stato di decomposizione.

Le accuse nei confronti della donna sono di omicidio criminale, abuso di cadavere, manomissione di prove e altri reati correlati.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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