UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRENTO

Gruppi di studenti di Sinistra, bloccano il volantinaggio degli studenti vicini a Fdi, sei ore di intimidazioni e minacce.

Ecco cosa è successo, in questi giorni, nella Facoltà di Sociologiadove “fingevano” di formarsi gli intellettuali (si fa per dire) delle Brigate Rosse che avevano libri finti sotto il braccio e la pistola in tasca.

Mi riferisco all’Università di Trento che, nei primi anni 60, fu la prima in Italia ad offrire una  facoltà in  Sociologia. A volerla ad ogni costo fu il Democristiano, Kessler, dal quale poi  prese nome la facoltà.

Oggi, gruppi di studenti di sinistra, in quella “famosa” Facoltà di Sociologia, hanno buttato via volantini, bandiere del tricolore,ed inferto spintoni, intimidazioni e minacce ai giovani di centro destra per una manifestazione di campagna elettorale inerente all’elezione degli organi di rappresentanza degli studenti.  E’ intervenuto il rettore Flavio Deflorian e rivolgendosi ai ragazzi di destra ha detto: “Questa è una sconfitta per tutti. I vostri diritti oggi sono stati lesi, quello che è successo non può essere la regola”.

Ieri, gruppi di studenti di sinistra, che frequentavano la stessa facoltà, volevano buttare via vite umane con la pistola, cosa che successe ed ancora va ricordata seppur in breve.

Chi c’ era, allora, dietro i banchi della Facoltà di Sociologia Kessler?

Renato Curcio, Margherita Cagol, Mauro Rostagno, Marco Boato, Checco Zotti, Gigi Chiais ed altri.

Renato Curcio , “fa parte del primo Comitato esecutivo dell’organizzazione costituito nel 1972, insieme ad Alberto Franceschini, Mario Moretti e Piero Morlacchi. Tra le azioni rivendicate dalle BR l’omicidio di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, militanti del Movimento Sociale Italiano il 17 giugno 1974, uccisi nella sede del MSI in via Zabarella a Padova. Curcio, condannato come mandante di quegli omicidi, scrisse il volantino di rivendicazione insieme agli altri dirigenti delle BR non senza titubanza, specificando come l’evento non fosse stato pianificato dall’organizzazione”.

Margherita Cagol, “conosciuta anche con il nome di battaglia “Mara” (Trento, 8 aprile 1945 – Melazzo, 5 giugno 1975), è stata una terrorista italiana, tra i fondatori, assieme al marito, Renato Curcio, delle Brigate Rosse”.

Mauro Rostagno,”si iscrive alla neonata facoltà di sociologia dell’Università degli Studi di Trento. Come giovane militante del PSIUP, nel 1966 insieme ad altri studenti quali Marco Boato, Renato Curcio, Margherita Cagol, Marianella Pirzio Biroli, occupa la facoltà trentina divenendo ben presto uno dei leader di punta del Sessantotto italiano. È stato uno dei fondatori del movimento politico Lotta Continua” .

Gli altri, suddetti, se non sono peggio di certo non sono meglio.

Per i fatti, di qualche giorno fa, a Trento, più che “padrini” vanno considerati mandati d’epoca, tuttora presenti sul dito di chi spara o nella testa di chi ferisce con insulti e minacce da veri delinquenti!

A cura di Francesca Brugnettini – Foto ImagoEconomica 

 

Editorialista Francesca Brugnettini

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