Al termine della riunione in Senato si apprende che è stato raggiunto l’accordo in maggioranza sul maxi-emendamento relativo alle unioni civili.

Matteo Renzi ha prontamente commentato su Twitter: “L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. E’ davvero #lavoltabuona”. Poi, in aula al Senato, il ministro Maria Elena Boschi ha annunciato che il Governo pone la questione di fiducia sul maxi-emendamento al ddl sulle unioni civili.

La senatrice Pd che ha dato il nome alla legge, Monica Cirinnà, ha assicurato che “i voti ci saranno” anche perché abbiamo “ottenuto l’obiettivo più importante: l’unità del partito”. La prima chiamata per il voto di fiducia sulle unioni civili è prevista per stasera alle 19:00.

Nello specifico, nel primo comma del maxi-emendamento del governo al ddl unioni civili, si può leggere: “La presente legge istituisce l’unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione e reca la disciplina delle convivenze di fatto”. Gli articoli 2 e 3 della Carta disciplinano i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle sue “formazioni sociali”; non vi è tuttavia alcun riferimento al matrimonio.

Sulla questione delle adozioni, “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”. Con tale riformulazione si prevede la non applicazione del ddl unioni civili alla legge sulle adozioni del 1983 ma, spiegano fonti parlamentari, di fatto viene “salvata” la giurisprudenza emersa finora sui casi di ricorsi inoltrati da coppie omosessuali.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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