Una sentenza della Corte Costituzionale datata aprile 2010, potrebbe causare grossi problemi alla nuova legge che dovrebbe andare a disciplinare le unioni civili. Il punto che viene ribadito da tale sentenza è che “i coniugi devono essere persone di sesso diverso”.
Un semplice assunto stabilito dai giudici costituzionali potrebbe quindi mettere a rischio la nuova legge. Pertanto il governo, nelle ultime ore, avrebbe chiesto una valutazione al presidente Sergio Mattarella per evitare che la legge salti per incoerenza con i dettati costituzionali.
Una cosa attualmente è certa, e cioè che a mettere a rischio il provvedimento non è la questione della “stepchild adoption”, bensì il fatto che le unioni civili siano equiparate al matrimonio.
La risposta giunta dal Colle è stata piuttosto precisa: il riferimento da prendere in considerazione è la sentenza 138 della Consulta, tuttavia Mattarella non intende assolutamente intervenire nei contenuti di una legge ancora in discussione in Parlamento; egli esprimerà le sue valutazioni, puramente costituzionali, solo quando la norma sarà approvata.
Intanto il governo si prepara a mettere in atto una serie di emendamenti che punteranno a creare un istituto giuridico nuovo, che abbia caratteristiche del tutto diverse rispetto al matrimonio e che quindi non vada in contrasto con la norma costituzionale.