Da mezzanotte, in Ungheria, sono entrate in vigore delle nuove norme sull’immigrazione, volute dal premier Viktor Orban: stando ai dati forniti dalle autorità di Budapest, il risultato sarebbe stato l’arresto di 9380 migranti entrati dalla Serbia.
La frontiera fra i due paesi è stata chiusa e per chiunque tenti di entrare illegalmente in Ungheria è previsto il carcere fino a tre anni. L’ondata senza fine di migranti che sta attraversando il paese ha portato tutti nel mirino: prima, infatti, secondo il codice penale ungherese, rischiavano la galera solo i trafficanti di esseri umani.
Come se non bastasse, il governo ha reso noto che verrà posto un poliziotto o un militare ogni 35 metri lungo la barriera metallica che delimita la frontiera. Le nuove norme rendono un crimine anche solo danneggiare il “muro” di ben 4 metri di altezza, creato lungo i 175 chilometri di confine con la Serbia; sono stati messi in stato di allerta 30 giudici, pronti a processare per direttissima chiunque sia colto a violare le regole.
Ieri, intanto, nel vertice straordinario dei ministri degli Interni dell’Ue si è raggiunto un accordo parziale. Tutto è stato rimandato al prossimo 8 ottobre in Lussemburgo, nella speranza che le divergenze ancora evidenti vengano sanate.