Quante stragi nel mondo sono avvenute e avvengono, nel nome di una religione, di un partito politico o di una dittatura? Per chi volesse saperlo con precisione, e nei particolari, basta andare nel web! E così, mentre l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale si concentra principalmente sulla guerra in Ucraina e sull’offensiva dell’Isis in Siria e in Iraq, ultimamente sull’offesa alla Francia, il Mondo in realtà esplode di conflitti vecchi e nuovi. Di guerre in tregua o congelate finché qualcuno, da una parte o dall’altra, all’improvviso deciderà di sparare un altro colpo. A guardare la mappa del pianeta, è più la porzione di mondo attualmente in guerra che non quella in pace. La maglia nera dei conflitti in corso se l’aggiudica l’Africa, seguita a ruota dal Medio Oriente.

AFRICA:
Libia
Tunisia
Repubblica Centrafricana (CAR)
Mali
Repubblica Democratica del Congo
Somalia
Sud Sudan
Uganda
Kenya

MEDIO ORIENTE (la polveriera del mondo):
Israele-Gaza
Iraq
Siria
Asia
Afghanistan
India
Pakistan
Myanmar
Filippine
Cina Yemen
Thailandia

EURASIA:
Ucraina
Cecenia e Daghestan
Nagorno-Karabakh

AMERICHE:
Messico
Colombia
Venezuela

Tutti questi paesi contano migliaia di morti, unitamente a casi di fame e malattie e fuga dalle città… Tutti questi paesi hanno una loro bandiera… eppure nessuna di queste bandiere appare in una qualsivoglia “foto di profilo” di un qualunque frequentatore del virtuale “facebook”. Per i morti di queste “impopolari” guerre, nessuna televisione, nessuna notizia eclatante, nessuna protesta ufficiale contro i violenti, nessuna memoria, nessuno “special” televisivo, nessuna copertina di giornale, nessuna processione di potenti, nessun “Porta a Porta”, nessun “Chi l’ha Visto ?”, nessun salotto perbenista… PERCHE’?

Non giudico, ma mi chiedo “PERCHE’”? Qualcuno ha mica presente lo sterminio di milioni di Pellerossa? Ha presente che quel popolo, fu grande, per saggezza, religiosità e civiltà? Che chiedeva solamente di poter vivere in sintonia con la Natura in quei posti che il Grande Spirito gli aveva assegnato? Certo, qualcuno potrebbe dire: “Ma è storia passata…”. Certo, storia passata, ma ciò che ancora vive di quel popolo – sopravvive adesso – è rinchiuso nelle “riserve”, senza i diritti che hanno coloro che vivono fuori da quei “limiti” che ne hanno distrutto la dignità.

Ebbene, su facebook non ho visto nessuno sostituire il proprio “profilo” con quello di Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Grigia e altri grandi capi oppure semplici, sconosciuti, Pellerossa… Perché faccio i nomi? Perché nessuno potrebbe sostituire il proprio profilo con una bandiera Indo Americana! Motivo? Gli europei (in prima fila spagnoli, inglesi, francesi …), con la loro invasione-sterminio, non hanno permesso a quel popolo di avere una loro identità nazionale, una bandiera che li rappresentasse.

Ma, se non si dispone di immagini dei grandi Capi né della bandiera, chi volesse uscire dal vittimismo diffuso (necessità di un’appartenenza, fosse anche una sofferenza)), e avesse il coraggio, in rappresentanza degli Indo Americani e della loro storia soppressa e massacrata, potrebbe girare per le strade (non nascosto nel virtuale) con una penna tra i capelli, come facevano “loro”: i “Figli del Vento” (di galline spennate in giro ce ne sono in abbondanza, e una penna si rimedia con poco).

UNA SEMPLICE PENNA come simbolo per ricordare “tutte” le vittime dell’arroganza umana: INDISTINTAMENTE.

A cura di Vittorio Benini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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