Si sono susseguite in diversi paesi del mondo, nelle ultimi giorni, le segnalazioni di contagi dalla sottovariante XBB di Sars-Cov-2, il virus responsabile di Covid-19. Lo ha reso noto l’Organizzazione mondiale della sanità nel suo ultimo aggiornamento settimanale: al 17 ottobre si contavano circa 800 campioni di sottovariante XBB sequenziati nel mondo.

Due i casi in Italia, secondo la periodica flash survey dell’Istituto superiore di sanità, riferita al giorno 4 ottobre e pubblicata venerdì della settimana scorsa: uno in Abruzzo, sequenziato dal laboratorio di Genetica molecolare dell’università di Chieti, e uno in Friuli Venezia Giulia.

Rilevata per la prima volta ad agosto a Singapore e in Bangladesh, si tratta di un ricombinante tra due sottolignaggi di Omicron 2: BA.2.10.1 e BA.2.75, quest’ultimo noto anche come Centaurus, con 14 mutazioni aggiuntive. “Prove preliminari di laboratorio”, spiega l’Oms, “suggeriscono che XBB sia la variante SARS-CoV-2 con maggiore capacità di evadere anticorpi identificata fino a oggi”. Tuttavia, “non ci sono prove di una maggiore gravità della malattia”.

In Italia, almeno fino a due settimane fa, la variante di gran lunga più diffusa resta Omicron 5, con il 93% dei campioni sequenziati nell’indagine dell’Iss. Omicron 4 è al 4,3% e Omicron 2 al 2,3%. Complessivamente, i contagi hanno iniziato a calare da qualche giorno, ma restano in crescita ricoveri e decessi.

La frenata della pandemia, stando ai dati Oms, riguarda in realtà quasi tutto il mondo: fa eccezione la Regione Oms del Pacifico occidentale (che comprende anche la Cina) dove i contagi sono in salita del 11%. Ovunque è Omicron 5 a farla da padrone, con il 78,9% dei campioni sequenziati a livello globale.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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