Il teatro è vita. La rappresentazione teatrale descrive la realtà e, a volte, la oltrepassa. Racconta le nostre paure, aspirazioni e debolezze, ci fa crescere insomma. La compagnia teatrale napoletana de I Filodrammatici, è nata con l’intenzione di far conoscere tutto quello che di buono e di brutto combina l’uomo a se stesso e agli altri. I Filodrammatci stanno portando in scena il 24, 25 e 26 marzo al Teatro Piccolo di Napoli, ‘Una mano dal cielo’. Luca Silvestri (classe 1981) da Napoli, attore, fondatore e regista di questa compagnia, racconta la genesi di questo gruppo di appassionati teatranti.

Luca, quando è nata la Compagnia teatrale de I Filodrammatici?

‘La compagnia è nata nel 2011 a Napoli, ed è stata dura trovare persone umili e allo stesso tempo preparate che non pretendessero di essere pagate, ma garantendogli solo un meraviglioso progetto. Alla fine, però, ci sono riuscito, grazie a due caratteristiche che a un regista non devono mai mancare: perseveranza e pazienza. Oggi, grazie ai lavori precedenti e dopo vari sacrifici, posso dire che la compagnia viene retribuita per il lavoro che svolge.’

Perché avete scelto questo nome?
Il nome deve essere un buon biglietto da visita. E’ il nostro sembrava molto amatoriale, ma ho preferito cosi, (anche se La Filodrammatica di Milano dice tutt’altro), proprio per vincere una sfida. Tutti mi dicono sempre che siamo un ‘ovetto kinder’, perché durante i nostri spettacoli c’è sempre qualche sorpresa.’

Da quanti componenti è formata questa compagnia?
‘La compagnia è composta da 12 attori e 5 addetti dietro le quinte, dalla costumista allo scenografo.’

Qual è l’obiettivo della vostra compagnia teatrale?
‘L’obiettivo è quello di cercare di affermarci sul territorio nazionale, partecipando a vari festival sparsi in tutta Italia. Da quest’anno, anche grazie ai lavori precedentemente svolti, un paio di teatri hanno chiesto esplicitamente il nostro spettacolo, dandoci la possibilità di essere onorati anche economicamente.’

Quanti spettacoli avete realizzato in questi anni?
Io dico sempre che preferisco fare uno spettacolo che abbia una continuazione.
Al momento ho allestito sei spettacoli da regista/attore, mentre da solo attore saranno più di 25 anni. Li considero sempre tutti miei figli, perché tutti mi hanno regalato qualcosa.’

Cosa rappresenta il teatro per voi?
‘E’ una mia seconda casa. Nella prima ci sto veramente poco. Diciamo che la casa è un luogo in cui mangiare e andare a dormire, mentre a teatro vivo la mia vita.’

Mi parli di Una Mano dal cielo…
‘Dal 18 marzo in poi faremo il nostro debutto alla V Edizione del ‘Festival Rassegna Teatrale ‘Oblò’, a Casalnuovo di Napoli, organizzata dall’Associazione Zerochiacchiere. Porteremo in scena ‘Una Mano dal cielo’ e sarà il nostro esordio a un Festival. Solitamente le prime tre serate ce le giochiamo in casa a Napoli, invitando il nostro pubblico e magari valutando anche se c’è qualcosa che non va, come una battuta, un movimento sbagliato, ma questa volta ho voluto rischiare. ‘Una Mano dal cielo’ è una commedia molto attuale e parla dell’immaturità dell’uomo che non vuole mai prendersi le proprie responsabilità, sia nel campo familiare che nella vita giornaliera. Nessuno riesce a smuoverlo da questa sua routine, addirittura il cielo, stufo di vedere tanta avarizia e pigrizia, cercherà di mettere lo zampino, affinché qualcosa venga mutato.’

Avete in mente qualche altro progetto o rappresentazione?
‘Per il momento penso a questo figlio che fra poco nascerà, per il resto ho qualcosa in mente ma non dico niente per scaramanzia. Ci tenevo a ringraziare la mia compagnia che ha lavorato molto e, soprattutto, grazie a chi mi aiuta sempre dietro le quinte.’

Per info e costi contattare: 349/0876514

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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