Succede anche questo al Tour de France 2020, ovvero di perdere la maglia gialla a causa di una borraccia presa quando il rifornimento non era più consentito; protagonista del “fattaccio” costatogli venti secondi di penalità ed il simbolo del primato, il francese Julian Alaphilippe, che a meno diciassette dal traguardo ha preso una borraccia ed ha proseguito la propria strada verso il traguardo.
Poi la volata regale di Wout Van Aert, la premiazione del medesimo e la vestizione delle varie maglie, salvo che la giuria ha rivisto alcune immagini e sanzionato il portacolori della Deceuninck, chiamando il britannico della Mitchelton, Adam Yates, a vestire il giallo del primato, un po’ frastornato per l’improvvisa notizia.
Molto si è detto e scritto di quanto successo ed effettivamente venti secondi per una borraccia paiono punizione piuttosto severa, però il regolamento parla chiaro e tutti, dai corridori agli staff delle varie formazioni, dovrebbero esserne a conoscenza, specie quando si tratta di gente abituata ad affrontare le grandi corse a tappe.
Inoltre gli organizzatori hanno probabilmente voluto dare un segnale forte alla carovana tutta, senza guardare in faccia a nessuno e meno che mai ad un francese, per dimostrare che chi sbaglia paga, chiunque esso sia; cosa che non fa una grinza in una corsa lunga e difficile come il Tour, non a caso ritenuto l’evento principale delle corse a tappe su due ruote, che anche a livello disciplinare “deve” per forza fare rispettare le regole.
Certo ad Alaphilippe il traguardo di Privas resterà impresso a lungo nella memoria, ma c’è da giurare che d’ora in avanti lui, e la sua formazione, staranno bene attenti ai rifornimenti e soprattutto a quando questi sono consentiti.
Il Tour 2020 è una corsa incertissima e non ha bisogno di episodi come questo, che può succedere causa distrazione, ma è lo spettacolo quello che la gente si aspetta e di vedere la maglia gialla passare di mano per bravura, distacchi, fughe e non per un banalissimo, dilettantesco, errore.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Eurosport
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