Come da pronostico, Hamilton si aggiudica il Gran Premio degli Stati Uniti e a 3 gare dalla fine del campionato, all’inglese basta una quinta posizione e due ritiri per vincerlo.
Nemmeno un miracolo potrebbe aiutare Vettel, secondo con la sua Ferrari a recuperare un mondiale che all’inizio è stato dominato dal tedesco, che poi però per colpe non sue ha dovuto alzare bandiera bianca.

Però, come si dice, la speranza è l’ultima a morire e nella testa del ferrarista c’è ancora l’assurda idea di andarle a vincere tutte, se non altro per certificare un netto miglioramento rispetto al mondiale scorso, che però è ancora insufficiente per vincere qualcosa.

Infatti anche il campionato dei costruttori, con la vittoria dell’inglese ieri, se ne va in casa Mercedes, nonostante il terzo posto di Raikkonen che completa il podio.
La gara: la partenza è stata subito elettrizzante per Vettel che supera Hamilton e inizia una mini fuga che dura però solo pochi giri, tempo per l’inglese di riassestarsi e andare a riprendere il ferrarista.
Poi la gara si è corsa sui tempi, sempre vicini, ma mai abbastanza da poter permettere al driver del cavallino rampante di tentare di riaprire il discorso.

Raikkonen lotta, lì dietro, concedendo un pò di spettacolo a quello che forse per sorpassi ed emozioni è stato il Gran Premio più “arido”della stagione dal punto di vista delle emozioni.
In realtà Verstappen sarebbe arrivato davanti al finlandese, ma ancora una volta infrangendo una regola e finalmente i giudici hanno deciso di punirlo, ed era ora, retrocedendolo di una posizione.
L’olandese termina, con rabbia al 4° posto e il finlandese sul gradino più basso del podio.

Alle prossime tre gare sono rinviati i festeggiamenti di Hamilton, ma Vettel spera, perchè la speranza, sì quella non muore mai.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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