A Saludecio, sulle colline riminesi, abita un personaggio davvero unico, quasi fiabesco. Il suo nome è Daniele Marziali, ha 50 anni e di mestiere fa il fornaio. Fino a qui niente di strano, ma è conosciuto da tutti come il ‘Fornaio Anarchico’. Per conoscere meglio Marziali e la sua anarchia, abbiamo deciso di rivolgergli alcune domande in merito e le sue risposte non hanno lasciato a desiderare.

Daniele, prima di parlare di anarchia, vorrei chiederti da quanto tempo fa il Fornaio?

“Ho iniziato a 15 anni nel forno di mio babbo, anche se sono molti anni che non faccio più pane, ma solo dolci che sono la mia passione. Affondare lemani nell’ impasto e creare qualcosa praticamente dal nulla, mettendo solamente insieme qualche ingrediente, è qualcosa di fantastico”.

In che cosa consiste la tua anarchia?

“In passato suonavo e con degli amici avevamo cominciato a fare musica sperimentale, mettendo insieme rock, musica classica ed elettronica. Questo aspetto ho provato a portarlo anche nelle mie creazioni dolciarie, cercando di portare nuovamente alla ribalta i prodotti tipici della tradizione romagnola come il Bustreng, una ciambella che ha come base il pane raffermo. La mia anarchia consiste, semplicemente, nel proporre ai miei clienti i cosiddetti ‘alimenti poveri’, quelli che le massaie preparavano per le loro famiglie con ciò che trovavano in casa. Niente ‘nouvel cousine’ o alta pasticceria, solo la bontà delle cose di un tempo”.

Daniele, che cosa hanno i tuoi dolci rispetto a tutti gli altri?

“Tutto quello che preparo nel mio forno è fatto con ingredienti genuini e biologici del nostro territorio. Nei miei biscotti, in tutti i miei dolci non sono presenti coloranti, addensanti e schifezze varie. Il mio segreto, se si può chiamare così che metto in tutte le mie creazioni, è l’ amore. L’ amore per la Romagna che è la mia terra e per il mio lavoro che io considero più come una forma di arte, una specie di filosofia di vita”.

In che senso?

“Nel senso che dietro a ogni mio dolce c’è una storia che racconta un po’ della Romagna, del carattere di noi romagnoli e della nostra infinita generosità. Ad ogni morso, si spalanca un mondo talmente incredibile da non sembrare vero. Quando un cibo riesce a sorprenderti, allora è proprio in quel momento, che si sprigiona l’ arte in tutto il suo splendore. Quando, mi capita, di partecipare ad eventi gastronomici, in cui propongo lemie opere, vedere la gente che rimane stupita nel sentire raccontare i miei prodotti, questo mi gratifica infinitamente. A tal proposito sono solito presentare in questi miei viaggi enogastronomici, in giro per l’ Italia, la mia crema Enorotica fatta con nocciole, cioccolato, zucchero di canna, cacao, burro di cacao, il tutto cotto nel Sangiovese. E’ una crema da leccare esclusivamente su carne umana. In questo caso Eros e Cibo, si uniscono senza sapere dove finisce uno e incomincia l’ altro”.

Daniele, hai dei progetti per il futuro?

“Vorrei continuare a fare il mio mestiere e tenere aperto il mio forno. Anche se gli affari vanno bene, oggi come oggi è difficile tenere in piedi un’ attività, ma tengo duro, perchè la passione che mi spinge a mettere le mani nella farina, non passerà mai”.

Se volete saperne di più su Daniele Mariziali visitate il sito: ilpiccoloforno.com

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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