Le armi chimiche rientrano nella categoria della “guerra sporca”, al pari delle bombe sugli ospedali, delle torture, degli stupri e delle fosse comuni. L’allarme, questa mattina, arriva dalla parlamentare ucraina e capo del comitato parlamentare sull’integrazione dell’Ucraina Ivanna Klympush che, secondo quanto riporta il Guardian, denuncia l’utilizzo di un drone russo sulla città di Mariupol che “molto probabilmente” ha sganciato sostanze tossiche sulla città. Tali sostanze sconosciute, ha detto la parlamentare, erano “armi chimiche”. Se confermata, la notizia andrebbe nel computo degli atti sanzionabili dai tribunali internazionali dei diritti umani e contro i crimini di guerra e porterebbe a reazioni da parte delle democrazie occidentali. Il Pentagono al momento fa sapere di non essere in grado di confermare la notizia.

Su Mariupol si stanno concentrando le azioni militari dei due eserciti: “Il nemico proverà probabilmente a prendere il controllo della città di Mariupol, catturare Popasna e lanciare un’offensiva in direzione di Kurakhove per raggiungere i confini amministrativi della regione di Donetsk“, scrive lo Stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, ripreso da Ukrinform.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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