Per oltre quarant’anni ho visto calcio lungo l’ombra della tribuna stampa. Ho osservato il Cesena in lungo e largo anche sotto il clima più ostile, quello che ti permette di scrivere a tratti nonostante gli occhi sono come una vecchia Olivetti e la memoria rimane lieve utile al commento finale. Oggi con un raggio di sole proveniente da Ovest, senza fanghiglia sulla superficie del campo, i bianconeri hanno reso il cielo più azzurro (non quello di Mancini) dietro al grigiore del gioco pratico.

La squadra di Viali, ha infatti portato a casa il successo, ma quanta fatica avere ragione della Virtus Entella. Dopo il vantaggio di Ardizzone, si sono alzate barricate fiamminghe e in tutto affanno, per resistere ai liguri, è emerso il catenaccio alla Bolchi. Insomma il cavalluccio per vincere, deve giocare mare contro le dirette concorrenti, o è solo una nostra ritrovata beffata al guardare l’orologio, il cronometro che gira e al quale quasi gli si chiede di girare più in fretta per ascoltare il triplice fischio, quello sancisce tutto tra le prediche.

E, quando, finalmente arriva, quasi maldestramente ti accorgi che la formazione bianconera ha vinto più per spinta che per attitudine al pallone, va bene così finchè si ricevono gli applausi. Quante volte abbiamo visto i romagnoli emergere sulla efficacia della tattica per poi soccombere sotto i fischi dei delusi. Quello che contava oggi era non essere rassegnati a quel terzo posto in classifica che potrebbe alla fine lasciare tutti stupiti e magari a bocca aperta in modo clamoroso!

Questo pomeriggio che il Cesena ha acquisito il diritto del successo, il tempo e la misura per sorprendere pure i Santi, deve concludere la stagione regolare con l’ultimo obiettivo vero, raccogliere ancora sei punti per ottenere la matematica del podio insieme a Modena e Reggiana.

Oggi contro la Virtus Entella, la palla ha avuto una parabola bianconera ed è bastato l’urlo del “marcatore”, ex di giornata, per capire la scintilla buona senza tanti capricci.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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