Santa Messa a San Pietro a sostegno dell'umanità

Quante catastrofi accadono in questo nostro mondo che stiamo sempre più velocemente distruggendo?

Siccità, montagne che perdono ghiacciai e si sgretolano, mari sempre più caldi e sempre meno pescosi, produzioni agricole sempre più scarse nonostante la scienza tenti il contrario.
In tutto questo c’è poco da stare allegri, primo perché la colpa è dell’uomo, secondo perché dalle parole non si passa mai ai fatti, con le nazioni più potenti che continuano imperterrite nella loro corsa verso la distribuzione dell’umanità.
Chi oggi perpetra la propria opera distruttiva lo fa per il denaro, il potere, ma fino a quando si potrà andare avanti? Questi signori prima o poi diranno addio alla loro vita, ma non hanno eredi? Figli, nipoti, di cui non si preoccupano? Perché qualcuno ci sarà quando tutto finirà e davvero non bisogna preoccuparsene?
Ogni volta che accade una disgrazia, la prima cosa è cercare i colpevoli, accusare qualcuno, perché questo sappiamo fare; non cercare prima di “curare” quello che ci circonda, magari evitare di correre rischi.
La tragedia della Marmolada è il classico esempio di superficialità, della poca cura del territorio, ma anche della sottostima del pericolo, anche da parte di chi dovrebbe avere la necessaria esperienza nell’affrontare dei rischi.
Il distacco poteva essere previsto, oppure è stato davvero un qualcosa di inimmaginabile? Ed eventualmente, chi percorreva i sentieri montani, poteva e doveva usare una maggiore prudenza? Purtroppo sono morte delle persone, quasi tutti appassionati e considerati esperti, ma lo erano davvero, e se sì, perché non hanno considerato segnali evidenti quali le alte temperature, e non solo?
Quei sentieri sono frequentati tutti i giorni da diverse persone, ma i pensieri possono sottovalutare i segni che la natura manda, o semplicemente che se ieri non è successo nulla, perché deve verificarsi qualcosa oggi?
Poi si piange, ci si domanda perché nessuno è intervenuto, vietato, mentre i soliti imbecilli vanno in cerca di souvenir, alla faccia dei morti, dei divieti, dei pericoli che non sono né spariti, né diminuiti.
In fin dei conti quello della Marmolada è un “piccolo” incidente di un problema ben più ampio, forse irreversibile, ma a noi deve importarcene? Quando finirà saremo già morti e quindi …. Chi se ne frega?
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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