I reati calano o aumentano? Comunque sia la paura resta. Il risultato della diciannovesima classifica stilata da ItaliaOggi sulla “Qualità della Vita 2017”, tra le 110 province italiane, colloca Forlì-Cesena al 25° posto rispetto al 12° del 2016. Per quanto riguarda la criminalità in genere la nostra provincia si è piazzata al 93° posto rispetto all’81° dell’anno precedente.
Posizione ancor più negativa che evidenzia – e purtroppo conferma – le nostre costanti preoccupazioni. Esaminando i sotto indicatori del crimine rileviamo: reati contro la persona (dal 65° all’85°); reati contro il patrimonio (dall’82° al 95°); scippi e borseggi (dal 75° all’83°); furti in appartamento (dal 104° al 107°); rapine (dal 75° al 104°); reati informatici (dal 77° all’82°). È evidente che la percezione d’insicurezza che provano i cittadini, così come i dati oggettivi confermano, rileva inoltre come la crescita dei reati sia direttamente proporzionale a quella dei tagli governativi al comparto sicurezza. Recentemente ci hanno chiesto perché non si aumenta il livello dei controlli in alcune parti della città. La risposta, a nostro modesto avviso, è che i vertici istituzionali (prefetto, questore e sindaco) non sono in grado di accrescere la sicurezza in nessuna parte del territorio, conseguenza della crisi economica e dell’aumento del degrado urbano, quindi della criminalità in genere. Non è pensabile che si possa offrire lo stesso servizio di sicurezza al cittadino che si offriva alcuni anni fa, con 15 mila poliziotti, 15 mila carabinieri, migliaia di finanzieri in meno e con la riduzione delle risorse. Da ciò deriva che il servizio di sicurezza attuato, nonostante l’impegno delle forze di polizia, è nettamente inferiore al passato.
Complessivamente, infatti, al contrario di quanto dichiarano i responsabili delle agenzie preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica, sono in aumento le razzie nelle abitazioni, le spaccate negli esercizi commerciali, le truffe alle fasce più deboli, il vandalismo e le rapine. In particolare nel nostro territorio continua a verificarsi un’escalation di furti, uno dietro l’altro, nei pubblici esercizi e nei negozi. L’impressione è che la città si trovi impotente di fronte a questo fenomeno angosciante. La situazione è inquietante sia in periferia sia nel centro storico e ciò che ci lascia perplessi è che in una città a dimensione d’uomo come Cesena si possano verificare spaccate delle vetrine in orari serali, quando c’è gente in giro e mentre nelle abitazioni adiacenti le luci sono ancora accese. A tal proposito non si riesce a capire come mai nessuno veda o senta niente. Per ridare un minimo di fiducia e fornire maggiore sicurezza – in un periodo di “vacche magre” per le forze di polizia – tra le tante richieste che ci giungono dai nostri iscritti, oramai esasperati, spiccano in primis la certezza della pena e immediatamente dopo il rilancio della figura del poliziotto, carabiniere e vigile di quartiere.
A cura di Ugo Vandelli referente per la sicurezza UIL Cesena