Sono giorni di inizio primavera e per chi non ha sonno, dolce, chiara è la notte senza vento. E, allora l’ispirazione si innalza nello scrivere, nel ricordare uomini comuni dalla più limpida trasparenza. Una volta mia nonna i suoi discorsi per ricordare il passato, la guerra finita, la pace, li faceva nottetempo affacciandosi alla finestra di una piccolissima borgata situata suoi monti dove sotto scorre ancora oggi il “fiumino” Marecchia. Pronunciate dunque le comunissime parole del poetico tra il salivare di un tempo, sono ilare nel rammentare, magari anche nel mio analfabetismo, due amici che nella vita di dribbling ne hanno fatto.

Sto parlando del vice Direttore imperterrito Ugo Vandelli che quando scrive porta ancora la divisa e di Alberto Santarelli attualmente “club manager del Cesena Calcio”.
Due uomini uniti da un’amore e una passione comune che li ha visti legati per ben vent’anni dal 1971 al 1991 presso il Centro Addestramento Polizia Stradale di Cesena (come agenti poi sottufficiali) con incarichi di formazione, istruzione e addestramento al comando dei frequentatori ai corsi prima di essere assegnati a vari reparti.

Inoltre hanno svolto con merito di affidabile metro di giudizio e razionalità i servizi non facili, di ordine pubblico e vigilanza stradale, oltre all’impegno attivo nel sindacato di polizia; e, sì perchè, erano gli anni difficili di un’Italia che non solo stava ricostruendo la sua identità, ma era anche colpita da inauditi attacchi brigatisti e di insurrezioni sociali. Una vita difficile, a volte, aspra, dura, ma sempre volta a ricoprire quel ruolo per aver giurato fedeltà al proprio Stato.

Non era facile dunque rimanere epinici e mettere tutti gli assi uno sopra l’altro, quelli dei regolamenti di sicurezza; in alcune occasioni, infatti, non sono mancati nemmeno gli scontri fuori dagli stadi, come il rincorrere i rapinatori, o essere nel mezzo del mazzo di rivolte universitarie, o addirittura di bande organizzate… Ma sia Ugo che Alberto sono rimasti in piedi come un tronco nel quale sono sempre stati due cuori perfetti con una carica emotiva da medaglia d’onore.

Ugo Vandelli è venuto alla luce il 10 agosto del 1950 abbracciato dal Nettuno di Bologna, mentre Alberto Santarelli ha aperto gli occhi a Moresco il 28 gennaio del 1951 in uno dei salotti storici del Paese, a Fermo. Oggi tra la passione della pallacanestro dove Vandelli è dirigente della “Cesena Basket 2005” e il calcio, con Alberto in prima linea a sorreggere il tifo organizzato e pulito, la sorte li vede ancora uniti con oltre 140 anni in due e non sentirli, proprio perchè al primo posto si alza l’ammortizzatore dell’amicizia perenne e di un forte sentimento rivolto allo sport.

Forse mia nonna aveva ragione. Quando apri una finestra e ti accorgi delle “stelle” i pensieri ti cadono al volo, come se dovessi calciare con sincronismo a un pallone!
Tutto ha un senso, se lo sai narrare e cogliere con l’aiuto di Eolo.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Gianluca Rossi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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