La commissione per l’agricoltura del Parlamento europeo ha approvato le nuove regole che vietano l’uso di nomi associati a cibi carnivori per alimenti di origine vegetale.

Ordinando al ristorante un hamburger vegetariano, presto potrebbe esserci il rischio di non essere compresi. Secondo quanto riportato dal Guardian, infatti, la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo ha approvato la proposta che chiede il divieto di utilizzare nomi tradizionalmente associati ad alimenti a base di carne per descrivere cibi vegani e vegetariani. La riforma, che sarà sottoposta al voto dell’intero Parlamento dopo le elezioni di maggio, non riguarda soltanto i burger, che potrebbero essere rinominati ‘dischi’, ma anche termini come salsiccia e bistecca.

La proposta: stop a bistecche vegane
Stando alla testata britannica, sono molti gli eurodeputati che vedrebbero dietro questa riforma della nomenclatura pressioni provenienti dall’industria della carne. Ma secondo il francese Éric Andrieu, membro del Parlamento che ha supervisionato la proposta, vietare l’utilizzo di nomi tradizionalmente legati alla carne sarebbe una mossa basata sul “buon senso”. “Crediamo che il termine ‘bistecca’ debba essere riservato alle vere bistecche carnivore, – spiega Andrieu – quindi dovremmo proporre un nuovo nome per tutti questi prodotti”. Se ‘disco’ è il termine proposto per rinominare la tradizionale polpetta, ‘tubo’ potrebbe essere il nome alternativo alla salsiccia. La parlamentare Molly Scott Cato, parte della commissione per l’agricoltura, ha dichiarato a The Independent che “si tratta di un segnale importante che mostra come l’industria della carne sia preoccupata dai cambiamenti rapidi che avvengono nelle diete, soprattutto quelle dei giovani. Stanno sentendo la pressione data dalla gente che sceglie di passare a cibi più economici e salutari”.

Un’occasione per il mondo vegetariano
Il divieto di sfruttare nomi come salsiccia o hamburger per alimenti a base, per esempio, di ceci o funghi, è già stato approvato in Francia nel 2018 grazie a una legge apposita. Secondo Molly Scott Cato estendere la misura all’intera Ue, impedendo quindi alle aziende produttrici di cibi vegani e vegetariani di richiamare l’universo carnivoro con i termini utilizzati, sarebbe anche un’occasione per proporre “un’ottima cucina che parta dalle verdure e non sia un semplice sostituto della carne. Penso che possa liberare molta creatività”. Se approvata, la nuova legge sulla nomenclatura dei cibi rappresenterebbe una sorta di prosecuzione di quella che ha avuto il via libera nel 2017 e proibiva di riferirsi ad alimenti di origine vegetale, come soia o tofu, utilizzando nomi quali latte o burro.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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